
La nostra igiene orale è un rituale quotidiano, un baluardo che, in teoria, dovrebbe proteggerci dai microrganismi dannosi. Eppure, secondo l’infettivologo di fama nazionale, il dottor Matteo Bassetti, stiamo commettendo un errore fondamentale che trasforma lo strumento della nostra pulizia in un vero e proprio ricettacolo di pericoli. In un video che ha fatto il giro dei social, Bassetti ha demolito una delle nostre più radicate certezze, lanciando un allarme supportato da rigorosi studi scientifici. Quello che mettiamo in bocca per renderla più pulita, spesso, è l’oggetto più contaminato del nostro bagno. Ma qual è il motivo di questa paradossale inversione di ruoli? E soprattutto, come possiamo difenderci? La risposta è inquietante e si nasconde in un gesto banale che compiamo decine di volte al giorno.
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Spazzolino ricettacolo di microrganismi patogeni
L’infettivologo genovese non usa mezzi termini per descrivere la realtà che si cela dietro le setole del nostro spazzolino. La verità, spiega, è ben diversa dall’idea comune che si tratti di un oggetto intrinsecamente pulito. Al contrario, lo strumento di igiene orale è spesso un habitat ideale per una vasta gamma di nemici invisibili.
“Migliaia e migliaia di batteri e funghi entrano nel nostro corpo attraverso un nemico insospettabile: lo spazzolino da denti“, ha scritto Bassetti nel suo post, un messaggio che ha subito catturato l’attenzione dei suoi follower. Il medico, citando ricerche e studi scientifici, ha infatti rivelato la composizione microbica dello spazzolino: un mix potenzialmente pericoloso. I ricercatori hanno dimostrato che lo spazzolino è “pieno di microrganismi, è pieno di batteri fecali, pseudomonas, è pieno di miceti“. Non si tratta, dunque, di una semplice preoccupazione igienica, ma di una minaccia microbiologica comprovata. Ma se lo spazzolino è l’oggetto deputato alla pulizia, cosa lo rende così vulnerabile alla contaminazione? La spiegazione, per quanto sgradevole, è semplice e risiede nella logistica domestica che tutti noi adottiamo. La lettura delle parole di Bassetti ci costringe a riflettere seriamente sulle nostre abitudini in bagno.

Il water, un nemico silenzioso
La vera causa della contaminazione, come sottolineato da Matteo Bassetti, risiede in un gesto automatico e spesso sconsiderato che compiamo: tirare lo sciacquone in presenza dello spazzolino. L’infettivologo espone in modo chiaro il meccanismo di diffusione batterica che trasforma il bagno in una camera di potenziale contagio per lo spazzolino.
“Normalmente noi teniamo lo spazzolino in bagno, lo teniamo dentro il bicchiere, anche il bicchiere è pieno di microrganismi, e sta in genere vicino a dove c’è il water“, argomenta il medico. L’elemento critico è proprio la vicinanza al vaso sanitario. Bassetti spiega che quando “noi tiriamo la catena, dal water si aerosolizzano batteri fecali che vanno a depositarsi sia sullo spazzolino che all’interno del bicchiere dove teniamo lo spazzolino”. Questo fenomeno di aerosolizzazione crea una vera e propria nube invisibile di goccioline contaminate che si diffonde nell’ambiente circostante, andando a colonizzare le superfici più esposte, in primis le setole umide e accoglienti del nostro spazzolino. La contaminazione non avviene per contatto diretto, ma attraverso il vapore e le micro-particelle che vengono proiettate in aria. Capito il meccanismo, si comprende immediatamente l’urgenza di adottare misure correttive.
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