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“Sono velenosi, non mangiateli”. Italia, boom di intossicati: finiti tutti in ospedale

Esterno di un ospedale italiano con ambulanza parcheggiata

“Sono velenosi, non mangiateli”. Italia, boom di intossicati: finiti tutti in ospedale – L’autunno si è rivelato, ancora una volta, una stagione insidiosa per chi si dedica alla raccolta di prodotti spontanei nei boschi italiani. Le prime piogge e i colori caldi degli alberi hanno riacceso la passione per la raccolta dei funghi, una tradizione radicata in molte famiglie, ma quest’anno il bilancio sanitario è stato particolarmente grave. In pochi giorni, numerose persone hanno accusato sintomi gravi dopo aver consumato funghi raccolti in autonomia, costringendo gli operatori sanitari a gestire una vera e propria emergenza.

“Sono velenosi, non mangiateli”. Italia, boom di intossicati: finiti tutti in ospedale

Il fenomeno si è manifestato in modo improvviso e massiccio, con un aumento dei ricoveri che ha messo in allerta i principali ospedali, soprattutto nella zona di Napoli. L’apparente sicurezza domestica si è incrinata di fronte alla superficialità e alla mancanza di attenzione nella selezione dei funghi, dimostrando ancora una volta quanto sia sottile il confine tra piacere e pericolo. Nel corso di appena cinque giorni, il Centro Antiveleni del Cardarelli ha raccolto 25 segnalazioni di intossicazione, un dato preoccupante che ha indotto le autorità sanitarie ad emettere un avviso urgente rivolto alla popolazione. Le vittime sono state colpite da sintomi che, da inizialmente lievi, si sono aggravati rapidamente, richiedendo interventi di emergenza e trattamenti specifici.

Le testimonianze raccolte dai medici evidenziano come molti casi siano legati al consumo di funghi raccolti senza la necessaria certificazione micologica. La dottoressa Anna Lanza, anestesista presso la TIGU-CAV, ricorda che molte specie velenose, in particolare le amanite, possono provocare danni gravi e persino letali: “L’ingestione di funghi tossici può essere fatale e molte altre specie velenose possono causare danni epatici, inclusi epatiti fulminanti, oltre a problemi renali e neurologici”.

Incremento delle intossicazioni da funghi velenosi: analisi della situazione a Napoli

L’inizio della stagione micologica ha evidenziato un trend preoccupante, soprattutto nell’area metropolitana di Napoli. Il Centro Antiveleni del Cardarelli, uno dei principali punti di riferimento nazionali, ha lanciato un grido d’allarme dopo aver registrato un numero insolito di accessi in Pronto Soccorso per intossicazione da funghi velenosi. La rapidità con cui sono aumentati i casi è stata attribuita in parte alla mancanza di informazione e in parte alla diffusa abitudine di condividere funghi raccolti in autonomia, senza le dovute precauzioni. Le autorità sanitarie hanno ribadito l’importanza di rivolgersi sempre a un micologo esperto per la verifica dei funghi raccolti. Il servizio di riconoscimento micologico, offerto dalle ASL territoriali, è gratuito e rappresenta una barriera fondamentale contro i rischi di avvelenamento. L’esperienza degli scorsi anni, secondo gli operatori del Cardarelli, mostra come anche i raccoglitori più esperti possano incorrere in errori fatali di identificazione.

In molti casi, la volontà di risparmiare sull’acquisto di funghi certificati ha portato a sottovalutare i pericoli. Questo atteggiamento, particolarmente diffuso in periodi di difficoltà economica, ha esposto a rischi elevatissimi tutta la famiglia, inclusi bambini e persone fragili. La dottoressa Lanza mette in guardia: “Mettere a repentaglio la vita di bambini o soggetti fragili non è mai un’opzione”. Il rischio di confondere specie commestibili con quelle tossiche è elevato perché molte varietà hanno caratteristiche morfologiche simili. Gli esperti sottolineano che la sola esperienza non basta e che il passaggio presso il servizio micologico della ASL deve essere considerato obbligatorio.

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