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Allarme nei supermercati, l’allerta del ministero: il prodotto ritirato per escherichia coli

Un nuovo allarme alimentare scuote i supermercati italiani. Il Ministero della Salute ha diffuso un comunicato ufficiale riguardante il richiamo urgente di due lotti di cozze a causa della presenza di Escherichia coli oltre i limiti consentiti. Si tratta di due marchi differenti, uno proveniente dalla Spagna e l’altro dalla Grecia, entrambi confezionati in Italia e distribuiti sul mercato nazionale.
Il rischio è classificato come microbiologico, e riguarda un batterio potenzialmente pericoloso per la salute umana. Il Ministero invita i consumatori a non consumare assolutamente il prodotto e a restituirlo immediatamente al punto vendita.

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Il primo richiamo: cozze allevate in Spagna

Il primo caso riguarda il lotto numero 810 delle cozze Mytilus galloprovincialis, allevate in Spagna e confezionate dall’azienda Ittica Pellestrina S.r.l., con sede a Porto Tolle (Rovigo).
Il prodotto è venduto in reti da 10 chilogrammi e confezionato il 3 novembre 2025.
Trattandosi di mitili vivi, non è presente una data di scadenza, ma il prodotto deve essere vivo e fresco al momento dell’acquisto.

Secondo il comunicato diffuso il 10 novembre, la motivazione ufficiale del richiamo è la “non conformità del prodotto per superamento dei limiti massimi consentiti di Escherichia coli beta glucuronidasi positivo”.
Il Ministero raccomanda ai consumatori che avessero acquistato il lotto interessato di non consumare le cozze e di restituirle al punto vendita dove sono state acquistate, per ottenere la sostituzione o il rimborso.

Secondo richiamo: mitili greci confezionati a Taranto

Il secondo avviso, emesso quasi in contemporanea, riguarda un altro lotto di cozze Mytilus galloprovincialis, questa volta allevate in Grecia e confezionate dalla Britalia Società Cooperativa presso lo stabilimento di Taranto.
Il lotto interessato è contrassegnato dal codice 302/25/CGR/181 ed è stato confezionato il 4 novembre 2025. Anche in questo caso, i molluschi sono venduti in reti da 10 chilogrammi ciascuna.

La causa del richiamo è identica: il superamento dei limiti di Escherichia coli beta glucuronidasi positivo.
Il Ministero ribadisce che i prodotti contaminati rappresentano un rischio per la salute, soprattutto se consumati crudi o poco cotti, e che è necessario non ingerirli in alcun modo.

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