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Papa Leone, la decisione improvvisa: ha azzerato quello che aveva fatto Bergoglio

Papa Leone, la decisione improvvisa: ha azzerato quello che aveva fatto Bergoglio

Un vento di cambiamento soffia tra le mura più sacre della Santa Sede. In pochi giorni, due delle basiliche più iconiche di Roma, simboli della storia e della fede cattolica, hanno visto ridefinire il proprio assetto gestionale, suscitando attenzione e curiosità nel mondo ecclesiastico e oltre. Dietro la firma del motu proprio di Papa Leone XIV, si intravede non solo una volontà di controllo, ma anche un deciso messaggio sull’efficienza e la trasparenza nell’amministrazione delle istituzioni più simboliche della Chiesa.

Fabbrica di San Pietro: il cuore economico sotto controllo

La Fabbrica di San Pietro, epicentro delle opere edilizie e artistiche della basilica più grande del mondo, entra ufficialmente sotto la vigilanza diretta del Consiglio per l’Economia. Nel motu proprio “Circa le norme applicabili alla Fabbrica di San Pietro”, Papa Leone XIV dispone che la Fabbrica sia soggetta a norme rigorose per gli atti di straordinaria amministrazione, ponendo fine alle autonomie recentemente concesse.
«La Fabbrica d’ora in poi è soggetta al controllo e alla vigilanza stabilita per gli enti indicati nell’elenco allegato allo statuto del Consiglio per l’economia», si legge nel testo pubblicato nel cortile di San Damaso, segnando un vero e proprio reset amministrativo dopo le innovazioni introdotte dal predecessore Francesco nel 2024.

Papa Leone, la decisione improvvisa: ha azzerato quello che aveva fatto Bergoglio

Santa Maria Maggiore: anche qui la supervisione diventa centrale

Non meno significativa è la svolta riguardante la basilica di Santa Maria Maggiore. Leone XIV stabilisce che il Capitolo della basilica rientri anch’esso sotto il controllo del Consiglio per l’Economia, con un chiaro percorso di transizione per la gestione finanziaria. Il motu proprio prevede che la Segreteria per l’Economia, assistita da un gruppo consultivo appositamente nominato, intervenga per risolvere questioni economiche e di controllo, fornendo periodicamente relazioni sulle decisioni assunte. In questo modo, la Santa Sede mette un freno alle autonomie percepite come eccessive e rafforza la supervisione centralizzata su istituzioni ad alta visibilità internazionale.

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