
Una mattinata di scontri e rivendicazioni quella di oggi. Collettivi studenteschi e realtà antagoniste, unite sotto lo slogan “No Meloni Day,” hanno tentato di irrompere nei lavori dell’Assemblea Nazionale dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). L’obiettivo era chiaro: contestare in modo plateale il Governo e la sua Legge di Bilancio di fronte a sindaci e amministratori da tutta Italia. Le Forze dell’Ordine hanno risposto con un imponente blocco, trasformando un tratto di strada in un fronte di tensione. Cosa ha scatenato la reazione dei manifestanti e quali sono le accuse mosse?
Leggi anche: Musica italiana in lutto, il triste annuncio poco fa

Il tentativo di irruzione e il muro antisommossa
Il corteo, organizzato nella giornata di mobilitazione diretta contro il Governo e la contestata Legge di Bilancio, aveva un bersaglio specifico: la Fiera di Bologna. È qui che si svolgeva l’assemblea nazionale dell’ANCI, importante appuntamento che riunisce figure istituzionali e amministratori provenienti da ogni parte d’Italia.
La marcia dei manifestanti, composta da collettivi studenteschi e realtà antagoniste, è stata interrotta in modo drastico all’altezza del ponte di San Donato. La Polizia in tenuta antisommossa aveva infatti predisposto un cordone di sicurezza invalicabile, supportato da mezzi, proprio a metà del cavalcavia. Tale schieramento ha efficacemente bloccato il “serpentone” di attivisti, impedendogli di proseguire verso BolognaFiere, cuore dei lavori dell’assemblea.

Il tentativo di sfondamento da parte della testa del corteo è stato il catalizzatore degli scontri. I manifestanti hanno spinto con forza contro le linee delle Forze dell’Ordine nel tentativo di aprirsi un varco sul ponte di San Donato. La reazione della polizia è stata immediata e ferma: sono scoppiati tafferugli e momenti di forte tensione. Per contenere e disperdere la pressione, gli agenti hanno effettuato cariche di alleggerimento che hanno costretto il fronte degli attivisti ad arretrare di qualche decina di metri.
L’atmosfera è rimasta elettrica: subito dopo le cariche, i manifestanti si sono ricompattati e hanno fronteggiato nuovamente i poliziotti, urlando la propria determinazione con il coro scandito “corteo, corteo“. Nonostante gli sforzi e la tensione, l’obiettivo primario di raggiungere l’assemblea ANCI per contestare i ministri ospiti non è stato raggiunto, costringendo i collettivi a rivedere la propria strategia di protesta.
Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva