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“L’ombra delle spie” ed altre inchieste: Report torna a graffiare, le anticipazioni

Programmi Tv: dal caso Paragon alle Starlight Rooms: Report torna domani alle 20:30 su Rai3 con una serie di inchieste al solito incalzanti. Dal cyberspionaggio alle armi, dai candidati “immacolati” ai diritti delle lavoratrici, fino alle scalate immobiliari ad alta quota: la nuova puntata si muove tra poteri, omissioni e buchi normativi. Con una serie di storie che, messe insieme, raccontano un Paese molto più complesso — e fragile — di quanto spesso appare. Al timone della trasmissione Rai, Sigfrido Ranucci.

Lo spyware che accende il caso Paragon

È la fine di gennaio 2025 quando scoppia il caso Paragon. Luca Casarini e Beppe Caccia, fondatori di Mediterranea, ricevono sul cellulare un messaggio che nessuno vorrebbe leggere: i loro telefoni sono stati infettati da uno spyware capace di raccogliere ogni dato presente nei dispositivi. Un avvertimento che apre una vicenda dai contorni torbidi, al centro dell’inchiesta L’ombra delle spie di Luca Chianca, con la collaborazione di Alessia Marzi, in onda su Rai 3 domenica 16 novembre.

Pochi giorni dopo, lo stesso allarme raggiunge anche Francesco Cancellato, direttore di Fanpage. E non finisce qui: nella rete dello spyware finiscono attivisti italiani e stranieri, giornalisti e figure di primo piano della finanza italiana, tra cui Francesco Gaetano Caltagirone e Andrea Orcel di Unicredit, protagonisti delle recenti scalate bancarie.

Tra le vittime c’è anche David Yambio, rifugiato sudanese arrivato in Italia dopo anni di detenzione e torture in Libia da parte del miliziano Almasri, capo della milizia Rada. Proprio mentre esplode il caso Paragon, il governo italiano decide di rimpatriare Almasri in Libia, nonostante il mandato di cattura della Corte internazionale di giustizia che aveva portato al suo arresto a Torino.

“Battaglia navale”: armi, affari e un cantiere strategico

A seguire, Daniele Autieri (con Celeste Gonano e Andrea Tornago) propone Battaglia navale, un’inchiesta che affonda nelle acque agitate del traffico internazionale di armi e dei finanziamenti alla politica. Al centro, il Cantiere Navale Vittoria, azienda sottoposta al golden power della Presidenza del Consiglio e ritenuta strategica per la produzione di motovedette militari destinate a Paesi chiave del Mediterraneo: Libia, Malta, Tunisia, Grecia e Italia.

La crisi finanziaria che colpisce il cantiere nel 2023 fa emergere ombre inquietanti. Nel settembre successivo, all’interno dell’azienda vengono trovati due fucili mitragliatori Browning M2, destinati a motovedette dell’Oman. Sul ritrovamento — e sulla gestione del cantiere — indagano oggi Guardia di Finanza e Procura di Rovigo. Una storia che intreccia economia, politica e possibili infiltrazioni criminali.

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