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Garlasco, l’avvocato di Stasi rivela tutto in diretta: bomba sganciata

News tv. Garlasco, l’avvocato di Stasi rivela tutto in diretta: bomba sganciata – La trasmissione Ore 14 Sera, guidata da Milo Infante, ha riportato all’attenzione pubblica il caso Garlasco, riaccendendo discussioni e analisi su una vicenda giudiziaria che, dopo quindici anni, continua a dividere l’opinione pubblica. Nonostante la condanna definitiva, il caso relativo all’omicidio di Chiara Poggi mantiene intatto il suo potere di suscitare domande e controversie tra esperti, avvocati e criminologi.

Carabinieri e indagini in corso sul caso Garlasco

Garlasco, l’avvocato di Stasi rivela tutto in diretta: bomba sganciata

Durante il programma, sono intervenute l’avvocata Giada Bocellari, difensore di Alberto Stasi insieme ad Antonio De Rensis, e la criminologa Roberta Bruzzone, nota per le sue posizioni critiche sull’impianto accusatorio. Il dibattito si è concentrato principalmente sul materiale informatico trovato sul computer di Stasi, elemento che Bruzzone ha definito “cruciale” nella valutazione della personalità dell’imputato, facendo riferimento alla sentenza definitiva emessa per l’omicidio di Chiara Poggi.

Ritratto di Alberto Stasi
Documentazione presentata dalla difesa di Stasi

La difesa replica: “Stasi mi ha autorizzato espressamente”

L’avvocata Bocellari ha sottolineato la necessità di restituire complessità e completezza alla narrazione giudiziaria, dichiarando: “Ho sottovalutato l’impatto dell’opinione pubblica. Stasi è arrivato in aula già condannato”. A sostegno della propria posizione, la legale ha mostrato in diretta la cartella clinica psichiatrica di Stasi, redatta dal 2015 all’interno del carcere, documentazione contenente valutazioni e percorsi psicologici seguiti dall’imputato. Nel corso del confronto, Bocellari ha contestato la veridicità di alcuni passaggi riportati dalla stampa relativi a video “raccapriccianti e violenti”, dichiarando: “Questa l’ha letta? Stasi mi ha autorizzato espressamente”. Ha inoltre aggiunto: “Era un passaggio parziale di un provvedimento del tribunale di sorveglianza, non della relazione completa. Sfido Bruzzone: pubblichi l’intera cartella, dati sensibili inclusi, anche sugli aspetti sessuali”.

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