
News Tv. Andrea Sempio torna al centro dell’attenzione mediatica con una doppia presenza televisiva che riaccende il dibattito sul delitto di Garlasco. Intervistato prima durante “Cinque minuti”, poi ospite da Bruno Vespa a “Porta a Porta”, Sempio racconta la quotidianità segnata dalle ripetute indagini per l’omicidio di Chiara Poggi. Il conduttore della trasmissione Rai ha quindi avuto l’occasione di porre tutti i quesiti circa i nodi cruciali e i punti d’ombra sul delitto. Nei mesi sono sorte diverse domande che attanagliano sia gli addetti ai lavori che chi segue gli sviluppi di indagine dall’esterno.
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“C’è un accanimento”, le parole di Sempio
L’uomo, ancora una volta coinvolto nel caso dopo la riapertura delle indagini, confida di sentirsi “un po’ perseguitato” e ammette che la sua esistenza si è radicalmente trasformata negli anni.
“Non posso negarlo”. Con queste parole, Sempio riassume la pesantezza che accompagna la sua vita da quando è entrato nel vortice investigativo. La pressione psicologica e sociale lo ha portato a ritirarsi nella sua vecchia cameretta, una condizione che lui stesso paragona a “una sorta di domiciliari”. Il clima di sospetto e attenzione mediatica sembra non lasciare tregua: “C’è un certo accanimento, spero in buona fede”, sottolinea durante l’intervista.
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“Porta a porta”, le parole di Sempio scuotono il pubblico
Fisicamente provato e psicologicamente segnato, Sempio appare in studio con uno dei suoi maglioni ormai distintivi, simbolo quasi di una corazza contro il mondo esterno. Assume una postura chiusa, le mani spesso nascoste, dettaglio notato e commentato da molti osservatori. Il suo sguardo tradisce stanchezza e disagio, segni evidenti di un’esistenza consumata dall’incertezza e dall’isolamento.
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