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“La verità e il nome del killer sono già nelle carte”: Resinovich, parla il legale del fratello

Ritratto di Liliana Resinovich, al centro del caso giudiziario

“La verità e il nome del killer sono già nelle carte”: Resinovich, parla il legale del fratello – Il caso Liliana Resinovich continua ad attirare l’attenzione nazionale, mentre emergono dettagli che sembrano poter cambiare radicalmente il corso delle indagini. Nelle carte ufficiali dell’inchiesta compaiono elementi che, secondo la difesa, potrebbero già contenere la chiave per risolvere il mistero. Da mesi, la famiglia della vittima, rappresentata dall’avvocato Nicodemo Gentile, insiste sulla necessità di leggere i documenti esistenti con maggiore rigore. “La verità e il nome dell’assassino sono già nelle carte”, ribadisce Gentile, sottolineando come la strada verso la verità passi attraverso un’analisi attenta e priva di pregiudizi.

“La verità e il nome del killer sono già nelle carte”: Resinovich, parla il legale del fratello

La recente decisione della Corte di Cassazione ha riaperto il dibattito, accogliendo il ricorso degli avvocati di Sebastiano Visintin e riportando l’attenzione su elementi finora trascurati. Il pronunciamento della Corte suggerisce che siano stati commessi errori o superficialità nelle indagini precedenti, e per questo invita a riesaminare alcuni passaggi cruciali. I legali della famiglia Resinovich chiedono che si torni a lavorare su reperti, orari, filmati e testimonianze raccolte, lasciando parlare solo i fatti.

Al centro dell’attenzione restano soprattutto due prove considerate decisive: il cordino repertato e i video GoPro registrati il 14 dicembre, giorno in cui Liliana Resinovich è scomparsa. Questi elementi sono stati definiti “chiave” dalla difesa, che evidenzia come su di essi gravino ancora dubbi e zone d’ombra. In particolare, il cordino potrebbe fornire dettagli fondamentali sulla dinamica della morte, mentre i filmati presenterebbero possibili “alterazioni e tagli” che, se confermati, necessiterebbero di chiarimenti approfonditi. La richiesta della famiglia è chiara e senza esitazioni: andare “fino in fondo”. L’avvocato Gentile sollecita la magistratura a non accontentarsi di ipotesi, ma di approfondire ogni dettaglio tecnico e oggettivo. L’appello, condiviso dai consulenti e dai parenti di Liliana, è quello di non lasciare nessuna domanda inevasa e di agire con la massima trasparenza.

I punti oscuri dell’indagine: video e reperti ancora da decifrare

L’attenzione si concentra ora sul cordino repertato vicino al corpo di Liliana, che rappresenta uno degli indizi più discussi. Gli esperti incaricati dalla famiglia hanno avanzato numerose ipotesi sulla sua origine e funzione, sottolineando l’importanza di nuove analisi scientifiche. Nonostante le indagini abbiano già fornito alcuni dati, rimangono molte domande irrisolte, come la presenza di tracce biologiche o materiali compatibili con la scena del ritrovamento. Un altro nodo cruciale riguarda i video GoPro acquisiti dagli inquirenti, ripresi nelle ore immediatamente precedenti alla scomparsa della donna. Secondo i consulenti tecnici della famiglia, sarebbero emerse “alterazioni e tagli” nei filmati, già segnalati formalmente alla Procura. Queste presunte manipolazioni potrebbero aver influito sulla ricostruzione temporale degli eventi, rendendo necessario un esame più approfondito dei file originali e dei dispositivi utilizzati per la registrazione.

Nel frattempo, la famiglia Resinovich continua il proprio percorso legale, affidandosi a consulenze specialistiche e chiedendo che la nuova fase dell’inchiesta sia improntata alla massima chiarezza. La speranza è che la magistratura valuti con attenzione la necessità di approfondire gli elementi rimasti in sospeso, senza trascurare nessun dettaglio che possa contribuire a fare luce su quanto accaduto. Il caso di Liliana Resinovich rappresenta un esempio emblematico di come la ricerca della verità giudiziaria richieda non solo strumenti tecnici avanzati, ma anche la volontà di rimettere costantemente in discussione le conclusioni raggiunte.

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