
Personaggi tv. Ornella Vanoni, ecco cosa succederà al suo cane ora che lei è morta – Nelle ore in cui l’Italia si stringeva attorno al ricordo di Ornella Vanoni, tra fiori, musica e parole commosse, c’era una creatura minuscola che cercava ancora il suo posto. Una cagnolina dal passo leggero, abituata da anni a seguire Ornella in ogni stanza, tra un disco e un’intervista, tra una risata improvvisa e un momento di quiete. Dietro le quinte di quel mondo scintillante, Ondina era diventata un frammento indispensabile della quotidianità della cantante. E il destino della piccola compagna ha finito per raccontare una delle storie più struggenti legate alla sua scomparsa.

Ornella Vanoni, ecco cosa succederà al suo cane ora che lei è morta
È Veronica De Andreis, assistente fidata e presenza costante per otto anni accanto all’artista, a custodire oggi quella piccola eredità affettuosa. Un passaggio di testimone delicato, spontaneo, segnato da una vicinanza che non si è mai interrotta. Il rapporto tra Ornella Vanoni e Ondina non era solo compagnia domestica. Era una presenza radicata nelle sue giornate, che spesso correvano veloci tra prove, incontri, idee e creatività instancabile.
La cagnolina, racconta Veronica, riusciva a riportarla a terra, a restituirle una dimensione più semplice, affettuosa, quasi infantile. Un contrappunto tenero alla vita frenetica di un’artista sempre in movimento.
Veronica oggi descrive un sentimento doppio: il dolore per la perdita di una figura fondamentale e la responsabilità, accolta senza esitazione, di prendersi cura dell’animale che Ornella amava profondamente. «Ondina è talmente amata che non ci saranno problemi», ha spiegato al Corriere della Sera, ricordando come lei e la Vanoni avessero elaborato un vero codice privato per parlare alla cagnolina: parole inventate, tono di voce cambiato, una sorta di linguaggio segreto che trasformava Ornella in una ragazzina.

Il linguaggio speciale tra Ornella e Ondina
Tra Ornella e Ondina esisteva una sintonia tutta loro. Veronica la descrive come una comunicazione fatta più di suoni che di frasi vere e proprie: vocaboli reinventati, vezzeggiativi nati sul momento, intonazioni morbide che cambiavano appena la cagnolina entrava nella stanza. Era un legame tenero ma anche rivelatore: nel rapporto con Ondina usciva fuori una parte di Ornella che il pubblico vedeva solo di rado. Una fragilità dolce, un modo di amare istintivo, senza misure né barriere.
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