Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

Famiglia nel bosco, i bimbi tolti alla famiglia rompono il silenzio: straziante!

Famiglia nel bosco, i bimbi tolti alla famiglia rompono il silenzio: straziante! – La storia della famiglia che vive in una casa immersa nei boschi di Palmoli, nel Chietino, continua a incendiare il dibattito pubblico. Quello che poteva sembrare un semplice intervento del tribunale per i minorenni si è trasformato in una frattura nazionale: da un lato chi difende i genitori, dall’altro chi sostiene la decisione dei magistrati. Nel mezzo, la rete, come spesso accade, ha alzato i toni, indirizzando insulti pesanti contro la giudice che ha firmato (insieme ai colleghi) il provvedimento di sospensione della responsabilità genitoriale.

Interno della casa in legno dove viveva la famiglia coinvolta nel caso dei bambini nel bosco

Famiglia nel bosco, i bimbi tolti alla famiglia rompono il silenzio: straziante!

A fare scudo alla magistrata, Cecilia Angrisano, è intervenuta l’Associazione nazionale magistrati, che parla di attacchi inaccettabili e frutto di un clima che sta degenerando. E intanto la vicenda prende un’altra piega giudiziaria. La giornata di lunedì porta infatti un passaggio decisivo: la Procura generale consegnerà al ministro della Giustizia Carlo Nordio una relazione sul caso. Da quella valutazione potrebbe scaturire un’ispezione ministeriale, un atto raro e sempre politicamente sensibile. Il caso è ormai diventato terreno di scontro politico. Il vicepremier Matteo Salvini si è esposto promettendo: «Farò di tutto per riconsegnare quei bambini alla loro famiglia».

Una dichiarazione che ha ulteriormente polarizzato le posizioni, mentre molti esperti chiedono di riportare il confronto su un piano meno emotivo e più legato alle norme sulla tutela dei minori.

Il bosco dove viveva la famiglia

Le criticità dell’abitazione: umidità, infissi mancanti e servizi igienici

Per capire la portata della vicenda occorre entrare nel merito dell’ordinanza del tribunale dell’Aquila. I giudici individuano due fronti critici, il primo dei quali riguarda la condizione della casa in cui vivono i bambini. Secondo Angrisano, «non sono verificate le condizioni di salubrità dell’abitazione», citando in particolare l’umidità e il rischio di patologie respiratorie. La costruzione, composta in gran parte da pietra, non ha infissi, un dettaglio che, secondo gli accertamenti, potrebbe esporre i piccoli a problemi di salute. Sul fronte dei servizi essenziali, l’assenza dei bagni interni è indicata come un ulteriore elemento di criticità. I genitori spiegano però che una soluzione sarebbe già in corso, con l’installazione di un nuovo locale dedicato.

Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva

Successiva
Pagine: 1 2
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure