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Terremoto nella politica italiana, chiesti 11 anni per l’ex assessore: accuse pesanti

Il procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, ha avanzato la richiesta di una condanna a 11 anni e 4 mesi per l’ex assessore leghista alla Sicurezza del Comune di Voghera. Il caso ha avuto un notevole impatto mediatico e sociale, diventando un punto di riferimento nel dibattito sull’uso legittimo delle armi e sulla gestione della sicurezza urbana da parte degli amministratori locali. Numerosi esponenti politici, associazioni della società civile e cittadini hanno espresso opinioni divergenti sulla vicenda, sottolineando la necessità di regolamentare in modo più stringente le modalità di intervento degli amministratori armati.

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Voghera, l’ex assessore Massimo Adriatici a processo per omicidio: chiesti 11 anni e 4 mesi

Il procedimento all’ex assessore Massimo Adriatici, attualmente in corso con rito abbreviato presso il tribunale pavese, riguarda l’accusa di omicidio volontario per la morte di Younes El Boussettaoui, avvenuta il 20 luglio 2021 in piazza Meardi, nel cuore di Voghera (Pavia). La vittima, un uomo di 39 anni di origine marocchina, è deceduta dopo essere stata colpita da un proiettile sparato dalla pistola dell’ex amministratore.

L’episodio, che ha avuto ampia risonanza sia nella cronaca nazionale che nel dibattito politico, ha riacceso discussioni sulle responsabilità degli amministratori pubblici e sull’uso delle armi da parte di chi ricopre incarichi istituzionali. La richiesta della Procura rappresenta un passaggio cruciale dopo oltre tre anni di indagini e approfondimenti, che hanno visto alternarsi ricostruzioni differenti dei fatti.

Massimo Adriatici durante il processo per l'omicidio El Boussettaoui

La richiesta della Procura e il contesto giudiziario

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il colpo mortale sarebbe stato esploso da una Beretta calibro 22. Le indagini hanno evidenziato che El Boussettaoui, senza fissa dimora e noto nell’area della piazza, sarebbe stato coinvolto in una colluttazione con Adriatici poco prima dell’accaduto.

Come riferito dalla stessa difesa, Adriatici ha dichiarato che il 39enne «avrebbe dato uno schiaffo» facendolo cadere, e che il colpo sarebbe partito accidentalmente durante la caduta. Tuttavia, gli sviluppi investigativi hanno portato la magistratura a rivedere la qualificazione giuridica del fatto, spostando il focus da un possibile eccesso colposo di legittima difesa a un’accusa ben più grave di omicidio volontario.

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