
Bimbi nel bosco, alla fine la famiglia parla ufficialmente: ecco la verità! Attacco feroce – Dopo giorni di polemiche e ricostruzioni parziali, Nathan e Catherine hanno deciso di rompere il silenzio. La coppia, al centro del caso della “casa nel bosco” nel Chietino, ha diffuso una dichiarazione ufficiale attraverso il loro avvocato, Marco Femminella. Un messaggio lungo, emotivo, che prova a rimettere al centro ciò che per loro conta davvero: i bambini.

Bimbi nel bosco, alla fine la famiglia parla ufficialmente: ecco la verità! Attacco feroce
La prima precisazione arriva con fermezza. «Ogni nostra scelta è stata orientata al loro benessere», sottolineano, ricordando che anche il trasferimento «in questa straordinaria terra che ci ha accolti» è stato deciso con l’obiettivo di dare stabilità e serenità ai tre figli. Per Nathan e Catherine, i piccoli sono «il baricentro unico e indiscusso del nostro cammino»: un modo per respingere qualunque lettura che suggerisca irresponsabilità o imprudenze. La loro nota invita anche a considerare il lato umano della vicenda, spesso travolto dal clamore mediatico che, a loro dire, ha semplificato una storia familiare ben più complessa.

«La lingua è stata un ostacolo enorme»
Uno dei passaggi più significativi riguarda la barriera linguistica. La famiglia, arrivata dall’estero, racconta di essersi trovata in difficoltà nell’interagire con i servizi sociali e con l’autorità giudiziaria:
«La difficoltà nel parlare e comprendere l’italiano, soprattutto nei tecnicismi giuridici, ci ha creato un problema enorme», spiegano. Questa distanza linguistica avrebbe influito su tutto: dalla comprensione delle comunicazioni ufficiali, alla possibilità di rispondere tempestivamente, fino alla ricostruzione corretta dei fatti.
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