
News tv. Garlasco, Lovati non fa giri di parole in diretta a “Mattino Cinque” – L’ultima puntata di Mattino Cinque si è focalizzata sul caso Garlasco, trasformando lo studio televisivo in un luogo di confronto teso tra i protagonisti coinvolti. L’appuntamento, nato per aggiornare il pubblico sulle più recenti analisi genetiche, è rapidamente evoluto in uno scambio serrato di opinioni e contestazioni tra gli ospiti.

Garlasco, Lovati non fa giri di parole in diretta a “Mattino Cinque”
Nel corso della trasmissione, Massimo Lovati ha assunto una posizione centrale e difensiva, lamentando frequenti fraintendimenti a suo danno. L’avvocato ha criticato una parte dell’informazione, accusandola di veicolare una narrazione distorta dei fatti. “Quando mi si accusa di aver attaccato la consulenza Linarello nel 2017, prima che il mio cliente fosse indagato, rispondo che io non ho mai fatto male a nessuno, coloro che hanno accusato esempio sul DNA, oggi e prima della perizia, hanno compiuto un’operazione di puro terrorismo”. Questa dichiarazione ha generato immediate reazioni tra gli ospiti presenti.

Le posizioni sulle nuove tecnologie genetiche
La conduttrice Federica Panicucci ha cercato più volte di ricondurre la discussione su binari equilibrati, ma la puntata ha assunto toni sempre più accesi. Alcuni ospiti hanno ricordato che già nel 2017 la consulenza Linarello evidenziava la presenza di un aplotipo compatibile con il ceppo maschile della famiglia Sempio. Altri hanno sottolineato come le tecnologie attuali, più avanzate dal punto di vista biostatistico, riducano i margini di errore rispetto al passato. Tuttavia, ogni precisazione ha aumentato la tensione in studio, soprattutto da parte di Lovati, che si è mostrato contrariato rispetto alla fiducia accordata alle nuove metodologie scientifiche.


Il confronto tra esperti: DNA e contaminazioni
Il momento più delicato della puntata si è verificato quando Panicucci ha chiesto chiarimenti al genetista Matteo Fabbri riguardo la differenza tra contatto diretto e contaminazione, tema ricorrente nel dibattito pubblico. Dopo la spiegazione dell’esperto, Lovati ha risposto: “Chi ha preparato queste notizie parziali e partigiane, vedrà che questo dna non può essere comparato a quello di Andrea Sempio”. La conduttrice ha ribattuto: “E allora perché il professor de Stefano ha deciso di paragonato quel dna a Stasi se era degradato? Se è degradato per Sempio, vale anche per Stasi”. L’avvocato, visibilmente contrariato, ha dichiarato: “Ma cosa vogliamo dire? Ma non c’entra niente, ma che domande sono?”. Panicucci ha concluso: “Io rimango senza parole, prima era da contatto diretto, poi no, prima sublinguale, poi no”.
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