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Sanremo, bufera sui nomi. Carlo Conti rompe il silenzio: “È difficile, mi sveglio la notte…”

News tv. L’annuncio del cast per Sanremo 2026 avrebbe dovuto essere un momento di pura curiosità musicale, e invece si è trasformato in un’ondata di reazioni e critiche. L’orologio del Tg1 ha battuto le 13.30 e, puntuale come un rintocco alzabandiera, Carlo Conti ha scoperchiato il vaso dei Big in gara per la prossima edizione. I social — quelli che lui giura di non leggere — hanno fatto il resto, trasformando il cast announcement in un’arena contemporanea dove il leone non è il pubblico da teatro Ariston, ma l’avatar indignato con foto profilo creativa.

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Bufera su Sanremo dopo la lista degli artisti

Dentro la bufera si parla di nomi mancanti, smisuramento dell’evento, downgrade dell’epopea discografica nazionale. Ma in questo grande gioco del chi-c’è-e-chi-manca, la vera grana è un’altra: Sanremo 2026 deve dimostrare di non essere un “amarcord bello ma stanco”, ma un varietà vivo capace di scommesse. E quando si scommette, il banco rischia. Sempre.

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Cast Big Sanremo 2026: i nomi che dividono

Dal momento in cui ieri al Tg1 il conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo ha svelato il cast dei Big in gara sono scoppiate incredibili polemiche sui social, e non solo. Tanti infatti hanno puntato il dito contro il conduttore dell’ammiraglia Rai, arrivando anche a parlare di un vero e proprio ridimensionamento dell’evento, vista la mancanza di nomi forti. Qualcuno si è spinto anche a confronti con il predecessore Amadeus e la sua ultima edizione nel 2024 ritenuta iconica e memorabile.

Le critiche non si sono limitate agli appassionati: per molti spettatori il festival rischierebbe un downgrade narrativo prima ancora che discografico, un’ombra di “cast da metà classifica” incapace — secondo le voci — di garantire l’effetto wow immediato che oggi sembra richiesto come un prerequisito, non come un risultato. La questione è giunta all’orecchio del direttore artistico di Sanremo che ha deciso di replicare.

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