
Famiglia nel bosco, la decisione ‘estrema’ dei genitori: “Documenti in arrivo”. Cosa succede. L’arrivo di una rappresentante diplomatica straniera in una piccola struttura dell’Abruzzo è uno di quei dettagli che trasformano la vicenda della famiglia del bosco in un caso capace di attirare l’attenzione oltre i confini nazionali. Dentro la casa famiglia di Vasto, dove si trovano i tre bambini sottratti ai genitori, l’equilibrio fragile degli ultimi giorni sembra pronto a cambiare, mentre figure istituzionali italiane e straniere si preparano a un incontro che potrebbe ridisegnare le prospettive dell’intera storia. Nulla è ancora deciso, e proprio questa sospensione alimenta l’attesa e i timori di una svolta imminente.

La famiglia nel bosco e il nodo diplomatico
L’arrivo della vice console australiana nella struttura segna un salto di scala. Secondo quanto riportato da Leggo, la diplomatica incontrerà i tre bambini, la madre Catherine Birmingham, il padre Nathan Trevallion, insieme ai legali, alla curatrice speciale, alla tutrice e alla garante regionale per l’infanzia. Una composizione così articolata evidenzia quanto il caso non sia più una questione interna alle istituzioni italiane: Canberra ha deciso di osservare da vicino l’evoluzione della vicenda.
La presenza della rappresentante consolare introduce un nuovo livello di complessità, perché quando un minore ha anche cittadinanza straniera, la diplomazia del Paese d’origine tende spesso a monitorare, a intervenire, a talvolta orientare il dialogo con le autorità locali.

La famiglia nel bosco e lo stallo giudiziario
Sul versante giudiziario, tutto resta sospeso. Il Tribunale per i minorenni dell’Aquila non ha ancora deciso sulla revoca dell’allontanamento. I pareri negativi di curatrice e tutrice rendono difficile immaginare un rientro immediato dei minori nella casa dei genitori. L’attenzione si concentra quindi sull’udienza del 16 dicembre in Corte d’appello, considerata decisiva per il destino dei tre fratelli.
Nel frattempo, la madre vive da giorni nello stesso edificio dei figli, ma separata da loro: un paradosso che aggiunge tensione emotiva a una vicenda già complessa e che lascia trasparire il peso della distanza affettiva più della distanza fisica.
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