
L’Italia perde una figura centrale della Resistenza, senatore del PCI e profondo conoscitore delle vicende più oscure del Novecento italiano. Si è spento all’età di 100 anni nell’ospedale di Bracciano, lasciando dietro di sé un patrimonio inestimabile di impegno civile, testimonianze e ricerche documentarie che continueranno a guidare studiosi e ricercatori.

Fine di un’epoca per la storia italiana
Durante la sua lunga vita, ha rappresentato un punto di riferimento per chi si è occupato di storia politica e criminale dell’Italia contemporanea. La sua dedizione all’analisi e alla comprensione degli eventi chiave del dopoguerra, primo fra tutti il caso Moro, ha segnato profondamente il lavoro delle istituzioni e della memoria collettiva.

L’impegno politico
Il suo impegno nella Commissione parlamentare d’inchiesta sull’omicidio di Aldo Moro, istituita nel 1980, lo ha visto protagonista di un lavoro minuzioso e rigoroso, finalizzato a svelare i retroscena e le responsabilità storiche di uno degli episodi più drammatici della storia politica italiana. Si è distinto per la sua capacità di analisi delle dinamiche politiche e criminali, offrendo contributi fondamentali alla comprensione di quanto avvenne in quegli anni.
Parallelamente, il senatore ha svolto un ruolo di rilievo anche nelle indagini sulla Loggia P2, partecipando come membro attivo alla commissione parlamentare dedicata alle infiltrazioni massoniche nelle istituzioni. Il suo lavoro è sempre stato guidato da una ferma volontà di trasparenza e di ricerca della verità, anche di fronte a ostacoli e silenzi istituzionali.
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