
“Non l’avevano mai visto”. Famiglia nel bosco, l’incredibile reazione dei bambini – «Reagiscono con gioia e gratitudine alle attenzioni che ricevono, dai vestiti puliti e profumati che annusano continuamente, fino al desiderio espresso più volte di voler restare “al caldo”». Nelle poche righe di questa frase, contenuta nella relazione dei servizi sociali, è racchiuso il cambiamento radicale vissuto dai tre minori della cosiddetta famiglia nel bosco, oggi ospitati in una casa famiglia a Vasto.

“Non l’avevano mai visto”. Famiglia nel bosco, l’incredibile reazione dei bambini
I bambini, Utopia Rose, 8 anni, e i gemelli Galorian e Bluebell, 6 anni, sono stati allontanati dall’abitazione di fortuna in cui vivevano con i genitori, Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, in una zona boschiva del Chietino, priva di servizi essenziali e dotazioni minime per una vita domestica ordinaria. Nel documento redatto dagli operatori, lo stato attuale dei minori è descritto in modo sistematico, mettendo in contrapposizione le condizioni odierne con lo stile di vita seguito fino a poche settimane fa. La relazione, depositata agli atti del procedimento in corso davanti al tribunale competente, ricostruisce il percorso di inserimento in comunità, le reazioni emotive e comportamentali dei bambini e i motivi che hanno portato all’intervento delle autorità. Il quadro tracciato dagli assistenti sociali non si limita all’analisi delle condizioni igienico-sanitarie e abitative, ma prende in considerazione anche il benessere psicologico, le capacità relazionali e il livello di socializzazione con i coetanei, tutti elementi ritenuti decisivi per la valutazione del loro futuro collocamento.


La decisione del tribunale e il reclamo dei genitori
La decisione del tribunale sulla possibilità che i minori possano fare ritorno nella famiglia di origine è attesa a breve. Il collegio giudicante ha comunque tempo fino al 27 gennaio per sciogliere la riserva, esaminando gli atti, le relazioni tecniche e le memorie depositate dalle parti. Nel frattempo, il collocamento in comunità dei tre fratelli resta confermato.
I legali di Nathan Trevallion e Catherine Birmingham hanno presentato un reclamo contro il provvedimento che ha disposto la sospensione della potestà genitoriale. Nel loro atto, i difensori chiedono una revisione delle motivazioni che hanno portato all’allontanamento dei bambini, sostenendo la necessità di limitare la misura o di valutare soluzioni meno invasive, come un affiancamento dei servizi sociali in presenza dei genitori. Secondo la linea difensiva, il procedimento sarebbe affetto da un vizio di forma, poiché i giudici non avrebbero proceduto all’ascolto diretto dei minori, in apparente contrasto con le previsioni della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, che tutela il diritto dei bambini a essere ascoltati nei procedimenti che li riguardano, compatibilmente con l’età e il grado di maturità. Nella relazione degli assistenti sociali, firmata tra gli altri da Veruska D’Angelo, viene però specificato che le criticità riscontrate in ambito abitativo, igienico-sanitario, socioeconomico ed educativo sono state esplicitamente riconosciute e sottoscritte dagli stessi genitori e dal loro avvocato nel corso degli incontri con i servizi.
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