
Il tradizionale brindisi natalizio a Cologno Monzese si è trasformato in un evento storico per il Gruppo Mediaset. Davanti a oltre 1.500 dipendenti, un Pier Silvio Berlusconi visibilmente emozionato ha tracciato il bilancio di un anno straordinario, segnato dal consolidamento di MFE – MediaForEurope. Tra cioccolata calda, l’energia di Max Giusti e un toccante ricordo del padre, l’amministratore delegato ha svelato cifre da capogiro che proiettano l’azienda verso una dimensione globale, invitando tutti a scoprire come il sogno di una TV europea sia diventato realtà.
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Il miracolo europeo e il ricordo di Silvio Berlusconi
L’incontro, avvenuto mercoledì pomeriggio in collegamento con le sedi romane, ha visto un Pier Silvio Berlusconi inedito, capace di mescolare la visione manageriale alla commozione personale. Il cuore del suo intervento è stato il racconto di un dialogo privato con il padre, Silvio Berlusconi, risalente a diversi anni fa. «Anni fa mio padre parlava del suo sogno di una TV europea. Avevo 16 anni, oggi ne ho 56», ha esordito l’amministratore delegato, ricordando come il fondatore fosse inizialmente scettico sulla possibilità di scalare mercati difficili come quello tedesco. Il Cavaliere lo esortava a tenere i piedi per terra, temendo una delusione per un’ambizione giudicata eccessiva.
Tuttavia, con l’orgoglio di chi ha portato a termine una missione attesa per decenni, Pier Silvio ha annunciato alla platea: «Ragazzi, ce l’abbiamo fatta. Bravi, bravi tutti». Questo successo non è stato presentato come il trionfo di un singolo, ma come il risultato di una squadra che l’AD definisce costantemente una grande famiglia. L’affetto ricevuto dai collaboratori è stato indicato come il carburante principale per superare lo stress e l’impegno richiesti da una competizione che oggi non è più locale, ma globale. Ma quali sono i numeri reali dietro questa trasformazione che ha lasciato sbalorditi gli analisti del settore?

I numeri record di una trasformazione multinazionale
Se l’emozione ha dominato la prima parte del discorso, sono stati i dati tecnici a confermare la solidità di MFE – MediaForEurope. Nel corso del 2025, definito da Pier Silvio Berlusconi come un anno straordinario, l’azienda ha cambiato pelle, diventando l’unica multinazionale italiana nel settore dei media capace di competere ai massimi livelli. I dati illustrati durante l’evento sono impressionanti: il bacino d’utenza è raddoppiato, passando da circa 110 milioni a oltre 220 milioni di persone raggiunte. Parallelamente, la forza lavoro è cresciuta drasticamente, con i collaboratori passati da poco più di 5.000 a oltre 13.000 unità. Anche il fatturato ha seguito questa parabola ascendente, con i ricavi che sono balzati da circa 3 miliardi a ben 7 miliardi di euro, mentre il risultato operativo è cresciuto da 356 a 729 milioni di euro.
«Abbiamo cambiato dimensione: oggi siamo il più grande player media in Europa», ha dichiarato con fermezza l’amministratore delegato. Questi risultati non sono arrivati per caso, ma seguendo una linea chiara basata su tre pilastri fondamentali: la qualità del prodotto editoriale, un sistema cross-mediale all’avanguardia e una decisa espansione internazionale. Questo scenario pone però una domanda fondamentale: come riuscirà un colosso di queste proporzioni a mantenere lo spirito umano e la velocità d’esecuzione necessari per la fase successiva?
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