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Scontro tra navi da crociera, muore italiana: la situazione precipita

Immagine della nave da crociera coinvolta nello scontro sul Nilo

Scontro tra navi da crociera, muore italiana: la situazione precipita – Una tragedia ha scosso il turismo sul Nilo e l’intera comunità italiana all’estero. Una cittadina italiana, Denise Ruggeri, 47 anni, originaria de L’Aquila, ha perso la vita in seguito a una violenta collisione tra due navi da crociera avvenuta nell’area di Esna, circa 50 chilometri a sud di Luxor, in Egitto. La donna si trovava in viaggio insieme al marito a bordo della nave Royal Beau Rivage, sulla quale erano presenti tra i 70 e gli 80 turisti italiani.

Scontro tra navi da crociera, muore italiana: la situazione precipita

Lo scontro tra le imbarcazioni ha provocato danni molto gravi alla struttura della Royal Beau Rivage, con la distruzione di almeno quattro cabine. In quei minuti concitati diversi passeggeri sono rimasti feriti, alcuni in modo serio. Secondo le prime ricostruzioni, Denise Ruggeri sarebbe caduta all’interno della propria cabina, riportando un trauma al torace con lesioni a un polmone. Nonostante il trasporto in ospedale e i tentativi di rianimazione, la 47enne è deceduta poco dopo il ricovero. L’incidente si è verificato durante le manovre di attraversamento della chiusa di Esna, uno dei passaggi più delicati del percorso fluviale per le crociere sul Nilo. Alcuni testimoni hanno riferito che, in seguito all’urto, alcuni passeggeri sarebbero finiti in acqua, mentre all’interno dell’imbarcazione si è generato il caos. Le autorità locali hanno avviato immediatamente le operazioni di soccorso, con squadre di emergenza impegnate sia nel recupero delle persone sia nella messa in sicurezza dell’area.

Parallelamente, le autorità egiziane hanno disposto il trasferimento degli circa 80 italiani che si trovavano a bordo su un’altra nave, così da proseguire il viaggio in condizioni di maggiore sicurezza. Nel frattempo, sulla Royal Beau Rivage si sarebbe sviluppato anche un incendio, con ogni probabilità partito dalle cucine, che ha ulteriormente complicato le fasi di evacuazione e di assistenza ai feriti. L’episodio ha riportato al centro dell’attenzione i temi della sicurezza dei passeggeri e dei protocolli di emergenza sulle rotte turistiche del Nilo.

Intervento immediato delle autorità italiane e assistenza ai connazionali

Subito dopo la notizia dello scontro tra le due navi da crociera, i funzionari del consolato italiano in Egitto si sono attivati per fornire assistenza ai connazionali coinvolti. I diplomatici hanno preso contatto con il marito di Denise Ruggeri e con i tour operator responsabili dell’organizzazione del viaggio, per coordinare il supporto ai passeggeri italiani e raccogliere informazioni precise sul numero dei feriti e sulle loro condizioni. La Farnesina ha fatto sapere di seguire con attenzione il caso, in stretto collegamento con l’ambasciata d’Italia al Cairo. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è stato costantemente informato sull’evoluzione della situazione. L’ambasciatore d’Italia in Egitto, Agostino Palese, ha chiarito che, allo stato attuale, non risultano altri italiani in pericolo di vita e che tutti i connazionali a bordo sembrano essere fuori da situazioni di rischio grave, sebbene alcuni abbiano riportato ferite e forti traumi emotivi.

Le autorità diplomatiche hanno inoltre lavorato per garantire supporto psicologico e logistico ai passeggeri, molti dei quali si sono ritrovati improvvisamente senza bagagli e documenti a causa dei danni riportati dalle cabine. È stato avviato il percorso per il rientro in Italia dei connazionali che lo desiderano e per l’eventuale proseguimento del viaggio per chi ha scelto di restare, nel rispetto delle condizioni di sicurezza stabilite dalle autorità egiziane. Un punto centrale dell’azione della rete consolare italiana è stato anche il rapporto con le autorità del luogo, sia per chiarire la dinamica dello scontro sia per seguire da vicino le indagini sulle responsabilità. In queste ore si lavora per ricostruire con precisione se l’incidente sia stato causato da un errore umano nelle manovre di navigazione, da un problema tecnico o da una combinazione di fattori, inclusa la gestione del traffico fluviale in prossimità della chiusa di Esna.

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