
La scena si è consumata attorno al tavolo circolare del Consiglio dei ministri, alla vigilia delle festività. Un pacco regalo, uno per ciascun componente del governo, appoggiato sulle sedie prima dell’inizio della riunione. Sopra, una dedica semplice: Buon Natale, Giorgia. La presidente del Consiglio avrebbe chiesto ai suoi di non aprirli subito, ma la curiosità ha avuto la meglio. E quando i pacchi sono stati scartati, l’effetto sorpresa è stato immediato. Altro che omaggio simbolico: rispetto allo scorso anno, quando Meloni aveva salutato i ministri con un barattolo di Nutella decorato a festa, il regalo natalizio 2024 segna un netto cambio di passo.
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Il pacco firmato Giorgia Meloni: design e made in Italy
Il dono scelto dalla premier porta la firma di Campo Marzio, storica azienda romana specializzata in oggetti di design rigorosamente Made in Italy. All’interno del pacco, due regali distinti pensati come segno di attenzione dopo settimane di riunioni serrate e tensioni legate alla Manovra. Il primo è uno svuota-tasche in porcellana Ginori, marchio simbolo dell’eccellenza italiana, decorato con l’immagine della Chiesa di San Miniato al Monte di Firenze. Il secondo è un diffusore di profumo per ambienti, elegante e sobrio, pensato per la casa. Una scelta che punta più sull’immagine istituzionale e sull’artigianato di qualità che sul richiamo gastronomico, affidato invece a un altro membro del governo.
Il secondo regalo: la sorpresa firmata Lollobrigida
Accanto al pacco della presidente del Consiglio, sulle sedie dei ministri ne è comparso un secondo. Questa volta il mittente è il ministro dell’Agricoltura e del Made in Italy, Francesco Lollobrigida. Nessun oggetto di design, ma un regalo coerente con il suo ruolo politico: un barattolo di miele rigorosamente italiano, accompagnato da un volume fotografico. La provenienza del miele non viene specificata, ma il messaggio è chiaro: valorizzazione dei prodotti nazionali e richiamo alle tradizioni. Una scelta che si distingue nettamente da quella della premier e che strappa qualche sorriso, anche per le ironie circolate nei corridoi su un alveare ministeriale ormai deserto.
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