
Nel cuore della notte tra il 25 e 26 dicembre, mentre il calendario scorre giorni che tradizionalmente richiamano tregua e riflessione, un annuncio improvviso ha attraversato l’Atlantico. Con poche parole, secche e cariche di significato, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha comunicato di aver autorizzato un’operazione militare che lui stesso ha definito «potente e letale». Attacchi aerei condotti sotto il buio, pianificati e portati a termine lontano dai riflettori, ma resi pubblici in un momento in cui le tensioni internazionali restano alte e irrisolte.

Trump annuncia l’attacco “potente e letale” degli Usa
Il messaggio è arrivato proprio nei giorni di festa, rompendo il clima sospeso che accompagna queste settimane segnate da crisi globali, conflitti aperti e fragili equilibri geopolitici. Trump ha scelto ancora una volta il suo stile diretto e assertivo, quello a cui ormai ha abituato il mondo, per rivendicare una decisione presa personalmente, lasciando intendere che si trattasse di un’azione militare di grande impatto, destinata a segnare un nuovo capitolo nello scontro contro il terrorismo.

Cellule Isis nel mirino Usa
Gli Stati Uniti hanno condotto un’operazione militare mirata contro obiettivi riconducibili all’Isis. L’azione è stata resa pubblica dal presidente Donald Trump, che nella notte ha diffuso un messaggio in cui ha rivendicato il raid, presentato come risposta diretta alle violenze commesse da gruppi jihadisti contro cristiani innocenti. Secondo quanto comunicato dalla Casa Bianca, l’intervento militare avrebbe colpito cellule terroristiche ritenute responsabili di numerosi massacri nell’area.
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