È successo tutto in diretta, si è trattato di un simpatico inconveniente. È accaduto nel mezzo dell’ultima puntata di «Quarta Repubblica», il programma in onda su Rete 4. Durante il confronto tra Alessandro Sallusti e la deputata grillina Giulia Sarti sui referendum della giustizia è squillato il telefono del padrone di casa Nicola Porro.
“Quarta Repubblica”, imprevisto in diretta per Nicola Porro
Una puntata ricca di colpi di scena quella di “Quarta Repubblica”, il talk show di Nicola Porro in onda ieri, lunedì 6 giugno, in prima serata su Rete4. Spazio al confronto sui referendum sulla giustizia con il fondatore di Italia Viva Matteo Renzi e con l’ex presidente dell’Anm e segretario di Area Eugenio Albamonte, ma non solo. Tanti i temi toccati: dalla guerra in Ucraina cominciata lo scorso 24 febbraio alla crisi alimentare che sta colpendo il pianeta. (continua a leggere dopo le foto)
La battuta per stemperare la tensione
Nel corso dell’ultimo appuntamento si è verificato però anche un particolare episodio: durante il faccia a faccia tra il direttore di «Libero» Alessandro Sallusti e la deputata grillina Giulia Sarti, il telefono di Nicola Porro ha preso a squillare. “Ma chi è che mi chiama in diretta?”, ha esclamato il conduttore sorpreso di vedere un numero telefonico sullo schermo. Poi ha aggiunto, sorridendo: “È un pazzo, a meno che non sia una querela in diretta”. Davvero un momento divertente.
“Quarta Repubblica”, puntata dedicata al referendum del 12 giugno
Quello di «Quarta Repubblica», come dicevamo, è stato un appuntamento largamente dedicato ai referendum. Prima l’intervista doppia a Matteo Renzi, autore di “Il Mostro”, il suo libro fresco di stampa, e Luca Palamara, l’ex magistrato che ha aiutato a rivelare i retroscena del “sistema”. Si è parlato pure della mancata nomina di Gratteri a ministro della Giustizia nel lontano 2014. Matteo Renzi stava per giurare come premier quando suggerì a Giorgio Napolitano, allora presidente della Repubblica, il nome del magistrato come Guardasigilli. Le cose però sono andate diversamente: “L’idea che Gratteri, un magistrato fuori dal meccanismo delle correnti, potesse improvvisamente diventare il magistrato più importante avvicinandosi così al potere della politica era qualcosa che non poteva essere tollerato…”, ha detto Palamara. (continua a leggere dopo le foto)
Porro: “È un pazzo, a meno che non sia una querela”
Sarti e Sallusti hanno discusso sui cinque quesiti referendari, spiegando ambedue le ragioni del sì e quelle del no. La grillina ha detto che andrà a votare, ma non ritirerà la scheda. Favorevole invece il direttore di «Libero». E proprio sul finale del dibattito ha preso a squillare il telefono di Nicola Porro. Chi era al cellulare? Eh, il padrone di casa non ha svelato l’identità. Si è limitato a riderci su, a smorzare la situazione con una battuta. “È un pazzo, a meno che non sia una querela in diretta”. I rischi del mestiere, verrebbe da dire…