I pensionati, oltre ad avere il loro stipendio mensile, maturato accumulando i contributi, possono contare sulla cosiddetta pensione integrativa. Nel concreto, si tratta di una autentica pensione in aggiunta alla pensione primaria. Ecco chi può usufruirne e come funziona.
INPS, doppia pensione in un unico assegno
Durante gli anni di carriera lavorativa, sono molti i lavoratori e le lavoratrici che hanno contribuito a regimi previdenziali alternativi a quello in cui hanno maturato la pensione. L’Inps ha deciso di fornire agli ex lavoratori la possibilità di riunificare tutti i periodi di contribuzione ad altri fondi di previdenza con la gestione che si occupa della loro pensione. Il dipendente non fa altro che trasferire i contributi che ha versato a regimi diversi, in un’unica soluzione. L’assegno quindi gli arriverà ogni mese da una sola fonte.
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Chi può avere la compensazione integrativa
Di fatto, l’opzione è rivolta soprattutto ai lavoratori già in pensione e quindi che abbia le condizioni per ottenere la pensione principale. La pensione integrativa viene erogata a tutti i lavoratori. Fanno eccezione i lavoratori la cui prestazione principale è coperta dalla gestione separata o dai fondi previdenziali per i lavoratori autonomi. Per avere la pensione integrativa, l’ex lavoratore deve aver raggiunto i 67 anni di età.
Per quanto concerne la data di inizio della prestazione, ovvero della pensione integrativa, si applicano le regole generali dell’Inps: quindi decorre dal primo giorno del mese successivo a quello in cui è presentata la domanda. La pensione integrativa viene erogata una volta maturati i requisiti per la pensione di base e dopo aver versato per almeno cinque anni in un fondo di previdenza complementare.