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Omicidio Willy, la reazione dei genitori dei fratelli Bianchi dopo la sentenza

Il tragico omicidio di Willy Monteiro Duarte è accaduto la  notte del 6 settembre 2020. Erano le 3.30 di notte e Willy si trovata in largo Santa Caterina, fuori Roma. È stato massacrato di botte mentre stava cercando di difendere un amico. Il ragazzo è stato preso a calci e pugni per aver tentato di bloccare una rissa che vedeva come protagonista un suo compagno di scuola. Nonostante i soccorsi, Willy Monteiro è morto poco dopo l’arrivo al pronto soccorso. Lo scorso lunedì, 4 luglio, è arrivata la condanna per tale atto di violenza. I fratelli Marco e Gabriele Bianchi sono stati condannati all’ergastolo per aver ucciso Willy Monteiro Duarte. Ma secondo i genitori e il loro legale, l’avvocato Massimiliano Pica, si tratterebbe di una “sentenza ingiusta”: le loro parole.

Le parole dei genitori di Marco e Gabriele Bianchi dopo la sentenza

I genitori dei due, come racconta il “Corriere della Sera”, non hanno ancora parlato con nessuno se non con l’avvocato e con i parenti più stretti. “È una sentenza ingiusta, non ce l’aspettavamo: sono stati condannati a furor di popolo.” La mamma dei Bianchi aveva già commentato la vicenda durante un colloquio in carcere. “Siete su tutti i giornali. Nemmeno se fosse morta la regina”. E il padre? Non si è neppure presentato in carcere “sennò gli piglia un infarto”, avrebbe rivelato la donna.

Anche l’avvocato dei fratelli Bianchi è convinto che si tratti di una “sentenza mediatica”. “Cosa significano gli applausi alla lettura della sentenza? Perché erano contenti parenti e amici? C’è poco da essere soddisfatti con una tragedia così grande. Per me non è giustizia, ma si tratta di un aborto giuridico.”

Leggi anche: Fratelli Bianchi, condannati all’ergastolo per l’omicidio di Willy: la strana reazione in aula

Le incongruenze del caso

Secondo l’avvocato Pica, nel caso ci sono ancora delle incongruenze che non spiegano la decisione della giuria. “Secondo il medico legale della Procura il colpo fatale sarebbe posteriore, mentre i testimoni hanno sempre riferito che i calci inferti dai miei assistiti hanno colpito il giovane nella parte frontale”, aveva spiegato al termine della requisitoria. Poi uno dei due fratelli non avrebbe proprio toccato il giovane Willy. “Gabriele non lo ha toccato, mentre Marco ha dichiarato di averlo colpito nella parte frontale a sinistra, dove già era presente una lesione: se c’è stato un solo colpo mortale, perché infliggere due ergastoli? È stato un processo mediatico. Va contro tutti i principi logici. Leggeremo le motivazioni e poi faremo appello. Siamo senza parole”, ha concluso il legale.

L’avvocato di parte civile, Massimo Ferrandino, ha subito risposto all’avvocato Pica.  “Altro che sentenza mediatica, quella di Willy è il risultato di un solidissimo impianto accusatorio, costruito da tutto l’ufficio del pubblico ministero. I dottori Paoletti, Brando e Taglialatela hanno fatto un lavoro straordinario, scrupoloso, faticoso”.

 

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