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Don Matteo morto, le ultime parole prima di morire: strazianti

Una comunità intera sconvolta di fronte a un annuncio inaspettato, terribile. Un giovane prete trovato all’improvviso senza vita: una scoperta drammatica alla quale sono seguite le indagini per chiarire l’accaduto, che hanno contribuito a rendere ancora più dolorosa tragedia.

Gli ultimi gesti, poi il dramma

«Proprio ieri sera aveva organizzato una tombola in paese. Quella della morte di Don Matteo è una notizia che lascia tutta la comunità senza parole e nel dolore. Nulla però ha mai fatto presagire che stesse vivendo una situazione di disagio. Aveva creato un bel rapporto con i giovani e aveva appena organizzato il Grest». 

Con queste parole il sindaco di Cannobio, Gian Maria Minazzi, ha commentato al Corriere della Sera la morte di Don Matteo Balzano, 35 anni, vice parroco di Cannobio, nel Verbano-Cusio-Ossola. Il sacerdote è stato trovato senza vita nell’appartamento dove viveva, annesso all’oratorio di cui era responsabile.

La notizia è stata confermata dalla diocesi di Novara. Il giovane sacerdote non si era presentato a celebrare la messa del mattino ed era scattato l’allarme, anche perché don Matteo non rispondeva al telefono. Poi la scoperta. 

Nato a Grignasco nel Novarese, classe 1990, perito aeronautico, don Matteo era entrato in seminario nel 2010 prestando servizio nelle parrocchie di Borgosesia, Trecate e al Centro diocesano vocazioni. Ordinato nel 2017 era stato poi vicario parrocchiale a Castelletto Ticino. Dopo un periodo vissuto presso il Santuario di Re, in Valle Vigezzo, era arrivato a Cannobio.

«Era benvoluto da tutti, anche in oratorio era ben visto. Siamo tutti sconvolti, non abbiamo mai colto segnali di nessun tipo di disagio – continua il primo cittadino -. Non sappiamo davvero che cosa sia accaduto».

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