
Una tragedia familiare ha colpito profondamente la comunità di Muggia, piccolo centro alle porte di Trieste. Nella serata di ieri, una donna di 55 anni, di origine ucraina, è stata arrestata con l’accusa di aver ucciso il proprio figlio di appena 9 anni, infliggendogli una ferita mortale alla gola con un coltello da cucina. L’episodio si è consumato nell’abitazione della donna, situata in piazza Marconi, dove madre e figlio risiedevano da tempo.
Secondo le prime ricostruzioni, subito dopo il gesto la donna avrebbe tentato di togliersi la vita, procurandosi una ferita al collo. Tuttavia, il taglio si è rivelato superficiale e non ha messo in pericolo la sua vita. Quando i soccorsi del 118 sono arrivati sul posto, per il bambino non c’era ormai più nulla da fare.
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Le prime indagini e il contesto familiare
Sul luogo della tragedia sono intervenuti immediatamente Polizia di Stato e Carabinieri, che hanno avviato un’indagine per chiarire le dinamiche dell’accaduto e capire cosa abbia spinto la donna a un gesto così estremo.
Dalle prime informazioni, la 55enne era già seguita dal Centro di Salute Mentale (Csm) di Trieste, circostanza che fa pensare a fragilità psicologiche note alle autorità sanitarie.
Gli inquirenti stanno acquisendo le testimonianze dei vicini, dei servizi sociali e di chi conosceva la famiglia, per delineare un quadro più preciso. Al vaglio anche i rapporti familiari, le condizioni economiche e i possibili segnali di disagio emersi negli ultimi mesi.
L’intera comunità di Muggia è sotto shock. Il sindaco ha parlato di “un dolore collettivo che ha colpito il cuore del paese”, ricordando come il bambino fosse “benvoluto da tutti e sempre sorridente”.
Le parole del sindaco e il cordoglio della comunità
Il sindaco di Muggia ha espresso profondo cordoglio a nome di tutta l’amministrazione: “Siamo sconvolti e addolorati per quanto accaduto. La nostra vicinanza va ai familiari della vittima e a tutta la comunità colpita da questa immane tragedia.” Anche le scuole della zona hanno deciso di attivare un servizio di supporto psicologico per studenti e famiglie, mentre diverse associazioni hanno promosso una fiaccolata in memoria del bambino.
Le istituzioni locali e i servizi sociali stanno lavorando insieme per rafforzare la rete di assistenza e monitoraggio delle famiglie seguite dal sistema sanitario, per evitare che casi simili possano ripetersi.
La Procura di Trieste ha aperto un fascicolo per omicidio volontario, coordinando gli accertamenti tecnici e ascoltando i primi testimoni.
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