Ligabue si è messo a nuda durante un’intervista al Corriere della Sera, presentando la sua biografia per Mondadori dal titolo “Una Storia”. Il cantante ha parlato del momento più drammatico della sua vita: la morte del figlio. Ligabue ha spiegato come ha vissuto un’esperienza tanto difficile.


Luciano Ligabue figlio morto
Il cantante ha parlato più volte del dramma che ha segnato la sua vita: la morte del figlio. Aveva raccontato alcuni dettagli durante un’intervista con Fabio Fazio nel corso della trasmissione televisiva Che Tempo Che Fa. Ne aveva parlato nel libro “Scusate il disordine” e ora di nuovo nel suo ultimo romanzo dal titolo “Una Storia”. Il bambino è deceduto appena nato dopo una gravidanza di soli sei mesi, e questa è stata un’esperienza traumatica per il rocker di Reggio Emilia.
“Trovarsi dopo la nascita di un figlio che muore e il giorno dopo c’è il primo concerto voce e chitarra, è la condizione più nuda. Però, aldilà del fatto che è il racconto del concetto ‘The show must go on’, io l’esperienza l’ho vissuta veramente e so che significa e so anche il beneficio che ne ho ricavato. Ero a pezzi, non ero in grado e mi sono appoggiato sui miei fan – aveva ammesso a Che tempo che fa –. È crudele che quando uno deve vivere un momento suo sia costretto ad allietare altri animi, ma è anche vero che riesci a beneficiare del contatto”.
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Ligabue: il dramma della sua vita
Il cantante ha iniziato l’intervista parlando della sua infanzia, segnata da episodi che l’hanno visto a un passo dalla morte (peritonite a un anno e mezzo, operazione sbagliata alle tonsille a cinque anni). Tra i tanti argomenti affrontati, anche quello più doloroso: la perdita di un figlio. Sarebbe stato il secondogenito dopo Linda, frutto dell’amore per la compagna Barbara. Il bimbo è scomparso appena nato. “Ce lo fecero vedere. Me lo ritrovai in mano: un affarino di un chilo. Aveva i tratti della mamma. La voce di bambina della Barbara disse: è perfetto. L’ho fatto seppellire in un cimitero che ha un angolo chiamato degli angeli. All’inizio la Barbara ci andava tutti i giorni. Si sentiva come se il suo corpo fosse diventato marcio, incapace di dare la vita… Un pensiero ingiusto, ma il suo “sentire” la faceva stare così. Solo chi ci è passato lo capisce”.