
Garlasco, l’annuncio di Barbara Palombelli su Alberto Stasi – Il caso Garlasco, a quasi vent’anni dal tragico omicidio di Chiara Poggi, torna a far discutere l’opinione pubblica, riaccendendo il dibattito mediatico e sociale. Recentemente, durante la trasmissione “Quarta Repubblica” del primo settembre, Barbara Palombelli è intervenuta sul tema, analizzando le fasi processuali e offrendo spunti di riflessione che hanno generato nuove domande.

Garlasco, l’annuncio di Barbara Palombelli su Alberto Stasi
Nel corso dell’intervista, la conduttrice ha sottolineato che «non c’era accanimento nei suoi confronti, né influenze esterne e nessuno fu spinto dalle opinioni popolari di quei giorni terribili». Secondo Palombelli, le prime sentenze hanno visto Alberto Stasi assolto e il processo non sarebbe stato influenzato dal clima mediatico. La giornalista ha inoltre ricordato come in altri casi la pressione dei media abbia contribuito a riabilitare persone innocenti e ha evidenziato il potenziale delle nuove tecniche investigative nel rileggere casi storici.

L’analisi sui segreti del gruppo di amici
Rispondendo a una domanda diretta, la Palombelli ha dichiarato: «Io penso che, come molti ragazzi, questo fosse un gruppo di ragazzi trasgressivi. Ognuno di loro aveva dei segreti e questo sta venendo fuori piano piano. Ma i segreti non sono reati». Il riferimento è alle dinamiche interne del gruppo frequentato da Chiara Poggi e Alberto Stasi, su cui le indagini hanno spesso cercato di fare luce.

Materiale informatico e nuove ipotesi investigative
La conduttrice ha affrontato anche il tema del materiale trovato nei dispositivi di Stasi, affermando che quelle immagini non costituivano prove determinanti per collegarlo all’omicidio. «Io mi sono fatta l’idea di un ragazzo che sa delle cose, ma non so se sia colpevole o no. Quella mattina, in casa di Chiara che era sola, forse sono entrate più persone. Io lo penso dal primo momento: qualcuno ha suonato e lei ha tolto l’allarme». Queste affermazioni aprono la possibilità a scenari diversi rispetto alle conclusioni processuali definitive.
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