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Caos in Rai, scatta lo sciopero: i motivi della protesta dei giornalisti

sciopero giornalisti rai

News Tv. Complice anche l’addio recente di figure di spicco (come Fazio e Amadeus), l’Assemblea dei Comitati di redazione e dei fiduciari della Rai ha proclamato a larghissima maggioranza lo stato di agitazione e ha affidato al sindacato Usigrai un pacchetto di cinque giorni di sciopero dei giornalisti. L’obiettivo di questa mossa è quello di mettere in luce alcune difficoltà che, ormai da anni, caratterizzano il comparto giornalistico della Rai. (Continua dopo le foto)

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Rai, giornalisti in sciopero: cosa sta succedendo

Rai, giornalisti in sciopero: cosa sta succedendo

Perché i giornalisti della Rai sono in protesta? I motivi sono riassunti in un documento. “Nei gruppi di lavoro “Ottimizzazione offerta editoriale” e “Evoluzione competenze ed interventi organizzativi” non ci sono giornalisti, e per ora gli unici interventi, calati dall’alto senza alcun confronto con il sindacato, sono quelli che prevedono lo smembramento della Radio, con Gr Parlamento e la redazione sportiva che verrebbero assegnati rispettivamente a Rai Parlamento e Rai Sport, svuotando di fatto Radio1 dalla sua vocazione all news basata su informazione e sport, senza alcuna ragionevole motivazione organizzativa o industriale, senza alcun vantaggio per la testata o per l’azienda”, riporta il comunicato, sottolineando soltanto alcuni dei problemi della televisione pubblica. (Continua dopo le foto)

Il grande problema della Rai, che è ciò che più non sopportano i dipendenti, è che l’azienda pubblica è trattata in uno strumento di partito. I giornalisti invece hanno a cuore l’indipendenza editoriale e la libertà di stampa dell’azienda. La protesta enfatizza le preoccupazioni dei giornalisti sulla direzione aziendale. Non mancano poi altri disagi come problemi di organico, mancati accordi sindacali e tagli alla produzione che minacciano la qualità e l’indipendenza dell’informazione pubblica. In tutto questo, l’addio di Fabio Fazio e Amadeus è solo un sintomo di una grande minaccia.

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