“Quarto Grado”, scontro di opinioni sull’impronta 33
La discussione si è intensificata con l’intervento del giornalista Carmelo Abbate, che ha contestato le affermazioni di Garofano. Abbate ha sostenuto che il generale stesse in realtà confermando l’importanza dell’impronta, provocando una risposta decisa da parte di Garofano, che ha accusato il giornalista di confondere la linea tra fatti e opinioni. Nella sua replica, Abbate ha insistito sulla rilevanza dell’impronta nel contesto del crimine: “Se davvero l’assassino per lasciarla doveva scendere le scale e fermarsi lì, allora sì: è l’impronta dell’assassino!”, ha esclamato. Garofano, tuttavia, ha sottolineato i pericoli di tali deduzioni affrettate, evidenziando la necessità di un approccio ragionato e basato sui fatti.
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Tensione e Ipotesi Contrastanti
Garofano ha criticato l’approccio di Abbate, sostenendo che la sua metodologia non fosse affatto giornalistica. “Questa non è informazione, un professionista non dovrebbe farlo”, ha dichiarato, enfatizzando l’importanza di una comunicazione responsabile e accurata. Tuttavia, Abbate ha ribattuto, sostenendo che solo le impronte di Andrea Sempio erano state trovate, nonostante la frequente presenza di amici nella casa. Il generale ha anche ricordato che, nonostante i numerosi tentativi di identificare un DNA sotto le unghie di Chiara, nessun profilo maschile significativo è mai stato individuato. Questa mancanza di evidenze concrete continua a alimentare il mistero e le speculazioni intorno al caso di Garlasco, mantenendo alta l’attenzione pubblica e mediatica.