
Furia di Federica Panicucci in diretta dopo quelle cose detto in studio: c’è l’avvocato di Garlasco e succede di tutto (VIDEO) – Diretta tesa, voci che si sovrappongono e un “no, non farlo” che gela lo studio: a Mattino Cinque il delitto di Garlasco torna al centro della scena e con lui scoppia il caos. Nel salotto di Federica Panicucci si riaprono ferite vecchie di quasi vent’anni, tra nuove perizie, vecchie certezze che traballano e ospiti pronti a dirsi tutto, ma proprio tutto, davanti alle telecamere. In seconda pagina i video che hanno visto la conduttrice intervenire con veemenza.

Furia di Federica Panicucci in diretta dopo quelle cose detto in studio: c’è l’avvocato di Garlasco e succede di tutto (VIDEO)
Al centro del dibattito c’è il genetista Pasquale Linarello, ospite della trasmissione di Canale 5, chiamato a commentare gli sviluppi più recenti sul caso di Chiara Poggi, la 26enne trovata morta nella villetta di famiglia il 13 agosto 2007. Un omicidio che sembrava “chiuso” con la condanna definitiva dell’ex fidanzato Alberto Stasi, ma che continua ad alimentare polemiche e interrogativi dopo la riapertura delle indagini. Linarello, con tono fermo, ricorda il proprio ruolo in questa lunga vicenda giudiziaria e non nasconde una certa rivincita personale: lui, infatti, fu il primo a collegare il Dna di Andrea Sempio al materiale trovato sotto le unghie della vittima. Sempio, amico del fratello di Chiara, è finito di nuovo nel mirino degli inquirenti, e il genetista sottolinea come alcune sue conclusioni di allora tornino oggi prepotentemente d’attualità.
“Si tratta di una perizia che tutti aspettavamo, io lo dissi nel 2016, non era sufficiente per qualcuno, e quindi giustamente la procura ha richiesto l’incidente probatorio”, spiega Linarello, lasciando intendere che, forse, qualcuno avrebbe potuto dargli ascolto prima. Parole pesanti, che aprono a un confronto acceso tra studi scientifici, vecchie critiche e nuove conferme. In questo clima già rovente, non mancano i botta e risposta che danno all’intera scena il sapore di un vero e proprio talk show giudiziario. Alla domanda su chi, per anni, abbia messo in dubbio il valore di quella perizia, il genetista risponde quasi sorpreso: “È una cosa che sento ora, perché fino a poco tempo fa tutti si aspettavano che il perito si pronunciasse”. Tradotto: prima tutti attendevano ansiosi il responso, ora spuntano i critici dell’ultima ora. A schierarsi decisamente al suo fianco è il direttore del settimanale Gente, Brindani, che non usa mezzi termini e carica ancora di più l’atmosfera in studio: “Questo signore è stato sbeffeggiato per nove anni, è stato deriso per nove anni, e lui è stato in attesa per tutto questo tempo, ora si sono persi nove anni”. Un’accusa fortissima, che sposta il discorso dal piano tecnico a quello umano, tra frustrazione, attese infinite e tempo sprecato.

Federica Panicucci e il caso Garlasco: tensione alle stelle a “Mattino Cinque”
A complicare ulteriormente il quadro interviene la giornalista Grazia Longo, che prova a riportare tutti con i piedi per terra. Senza alzare i toni, ma con grande prudenza professionale, ricorda che è meglio non trasformare una perizia in una verità assoluta. “Parliamo però di un test su un Dna parziale e misto”, precisa, sottolineando un dettaglio tecnico che cambia parecchio lo scenario. Questa puntualizzazione riaccende il dibattito. Linarello, infatti, coglie l’occasione per chiarire meglio il peso scientifico di quel risultato: “Quel Dna non è identificativo, ma possiamo identificare il nucleo familiare: in questo caso quello maschile di Sempio, e certo, possiamo escludere anche altri soggetti collegati al caso”. Insomma, niente nome e cognome incisi nella pietra, ma un cerchio familiare che si stringe.
Il dibattito prende una piega ancora più infuocata quando in trasmissione viene riproposto un vecchio intervento del genetista Capra, andato in onda nei giorni precedenti. In quell’occasione, Capra aveva criticato pesantemente il software usato per analizzare il Dna, definendolo “vecchio di 20 anni”. Un commento che, riascoltato in studio, suona come una vera e propria provocazione. Linarello, tornato in diretta, risponde con decisione e senza giri di parole: “Il software utilizzato è ampiamente usufruito da tutti, non è vero che non è attendibile, io ho letto delle relazioni in cui anche il dottor Capra utilizza quel software. I riferimenti si trovano anche sul sito della massima autorità del portale, è vero che è nato 20 anni fa, ma si è evoluto ed è stato implementato nel tempo”. Una replica che ribalta l’accusa: il programma è sì “anzianotto”, ma aggiornato e riconosciuto a livello internazionale.
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