Enzo Paolo Turchi in lacrime al “Grande Fratello”: quale ombra dal suo passato
Qualche mese fa, come ricorda “Biccy”, Enzo Paolo Turchi, ha concesso una lunga intervista al “Messaggero” in cui ha parlato della sua famiglia. «Io ho avuto un’infanzia molto difficile e durissima. Da bambino ho fatto la fame, sono cresciuto nelle strade dei Quartieri Spagnoli. Quando avevo 4 anni mio padre ci abbandonò, a me e mia sorella Lidia, e mia madre, che già aveva visto morire due figlie, uccise da un carro armato, perse la testa. Spariva per giorni. Così mi ritrovai a dormire dove capitava e a fare le pulizie in una bisca per mangiare almeno un panino», le parole del coreografo. (continua a leggere dopo le foto)
Lo ha salvato il mondo della danza: il racconto choc
«Per fortuna, in uno dei rari periodi in cui ci stava con la testa, mia madre riuscì a iscrivere me e mia sorella alla scuola di danza del San Carlo, dove un nonno – che non ho mai conosciuto – era stato maestro di oboe, l’altro timpanista. All’inizio la danza non mi piaceva: troppa disciplina. Poi mi appassionai e a 16 anni e mezzo mi diplomai. Senza quella scuola chissà che fine avrei fatto. Ero un po’ scapestrato», aveva confidato Enzo Paolo Turchi. Alle spalle quest’ultimo ha una lunga carriera: già nel 1971 fu tra i creatori della prima scuola italiana di danza moderna. In seguito passò in televisione, diventando il primo ballerino di famose trasmissioni. Accanto a Raffaella Carrà nel 1971 ballò il famoso Tuca tuca.