
News tv. In arrivo la docuserie “Gina Lollobrigida: diva contesa”: dove la vedremo – Ci sono storie che sembrano fatte per il cinema, e poi ce ne sono altre che il cinema lo superano. La vicenda legata agli ultimi anni di Gina Lollobrigida, diva assoluta del Novecento, appartiene senza dubbio alla seconda categoria: un intreccio di denaro, affetti, accuse e misteri che ha tenuto banco per anni sulle prime pagine. Ora diventa una docuserie dal titolo “Gina Lollobrigida: diva contesa”. Scopriamo tutti i dettagli!

Una battaglia per l’eredità: tre uomini e un patrimonio conteso
“Gino Lollobrigida: diva contesa” è in arrivo su HBO Max, piattaforma che debutterà in Italia il 13 gennaio 2026. In tre episodi, la serie promette di far luce su uno dei casi più complessi e dolorosi del mondo dello spettacolo italiano, ripercorrendo vita, gloria e declino dell’attrice fino alla sua morte nel 2023. Ma soprattutto, vuole capire cosa sia davvero successo attorno al suo ingente patrimonio milionario. Il fulcro della docuserie è la guerra ereditiera che esplode negli ultimi anni della Lollobrigida. A contendersi eredità economica, artistica e morale sono tre figure centrali della sua vita:
- Milko Skofic, il figlio;
- Francisco Javier Rigau, l’ex marito;
- Andrea Piazzolla, il manager e uomo di fiducia dell’attrice negli ultimi decenni.
Il racconto si addentra in un clima familiare e professionale che negli ultimi anni è diventato un vero campo minato: accuse incrociate, sospetti di manipolazione, tradimenti percepiti e un patrimonio che sembra dissolversi nel nulla. Secondo varie testimonianze, la diva sarebbe stata sempre più isolata, mentre attorno a lei si scatenava una vera guerra. È in questo contesto che Piazzolla diventa la figura più “controversa”, finendo sul banco degli imputati con l’accusa di circonvenzione di incapace e sottrazione di beni. Una storia giudiziaria che continua ancora oggi, nonostante la condanna in primo grado inflitta nel 2023.


La serie indaga tra documenti, audio inediti e testimonianze dirette
La forza della docuserie sta nella sua costruzione narrativa: rigorosa, documentata, quasi investigativa. Gli autori hanno analizzato atti giudiziari, materiale processuale, audio mai resi pubblici e hanno raccolto testimonianze esclusive dei principali protagonisti. Nel racconto compaiono infatti Rigau, Skofic, Piazzolla e Dimitri, il nipote dell’attrice, che aggiungono tasselli fondamentali a un puzzle complesso.
I nodi affrontati sono numerosi: la scomparsa di un patrimonio stimato fra 10 e 20 milioni di euro, con ipotesi di fondi nascosti all’estero, in particolare a Panama; la nomina nel 2019 di un amministratore di sostegno, decisa per proteggere l’attrice; la condanna di Piazzolla a tre anni di reclusione e a un risarcimento di 500.000 euro; il fatto che la battaglia legale sia tutt’altro che conclusa, essendo aperta nei tre gradi di giudizio.
Attraverso queste testimonianze, la serie costruisce non solo un caso giudiziario, ma anche il ritratto emotivo di una donna simbolo d’indipendenza che, negli ultimi anni di vita, si è ritrovata al centro di pressioni e tensioni difficili da immaginare. Ma chi vedremo nella docuserie? Quali saranno gli aspetti più potenti?
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