Personaggi tv. Jovanotti, il tragico racconto a “Belve”: Fagnani di sasso – Ospite di Francesca Fagnani a Belve, Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, ha raccontato diversi episodi legati sia alla sua vita professionale che privata. Durante l’ultima puntata del seguitissimo programma in onda ieri, 17 dicembre 2024, su Rai 2, il cantante ha aperto il suo cuore, parlando di momenti difficili: “Esco da un anno difficile, di recupero fisico. Per cui per me è tutto nuovo e devo capire come stare dentro questo corpo nuovo”, ha spiegato Jovanotti, riferendosi al violento incidente in bici, che ha avuto un anno e mezzo fa a Santo Domingo, e alla successiva lunga riabilitazione. (continua a leggere dopo le foto)
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Jovanotti, il tragico racconto a “Belve”: Fagnani di sasso
Come si è sentito dopo l’incidente? “Disorientato completamente. Avevo perso i miei colori, avevo perso il mio strumento fondamentale che è sempre stato il corpo. Però sto lavorando tanto e a marzo sarò pronto per il tour”, ha spiegato con sincerità Lorenzo Jovanotti. Nel corso della stessa intervista, Jovanotti ha parlato anche delle critiche che ha ricevuto nel corso della sua carriera. “Non mi disturbavano, anzi mi caricavano”, ha detto sorridendo l’artista. (continua a leggere dopo le foto)
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Jovanotti si racconta a “Belve”: dalla depressione della madre alla morte del fratello
Jovanotti ha parlato anche della depressione della madre. “Lei ha detto che per tutta la vita ha cercato di farla ridere: c’è riuscito?”, ha chiesto Francesca Fagnani all’ospite, che ha replicato: “Sono riuscito a farla contenta, anche a ridere. Lei era molto orgogliosa di questo figlio che aveva successo. Notavo in lei delle tristezze che mi hanno formato molto”. Jovanotti ha svelato il ricordo più toccante che lo lega alla mamma: “Quando è morto mio fratello, a mia madre si sono seccate le sacche lacrimali, quindi lei non è riuscita a piangere“. E ancora: “Per il resto della vita lei ha dovuto usare un collirio perché non riusciva più a produrre lacrime. Perché probabilmente sarebbero state troppe”.
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