Gli aspetti umani: paura, rabbia e richieste di aiuto
Nella sua parentesi in studio, Fullone non si è limitato a elencare fatti: ha parlato di paura, della sensazione fisica di essere umiliato e dell’impatto psicologico sulle persone a bordo. Ha raccontato di colleghi e volontari che non ce l’hanno fatta a reggere lo stress, di medici e operatori bloccati e — più volte — ha lanciato appelli per la liberazione di chi sarebbe rimasto in custodia. Il racconto ha costretto i conduttori a interrompere e a rimandare domande che avrebbero potuto sembrare inadeguate di fronte alla sofferenza descritta. 
Video, social e fonti: cosa circola online
L’intervista è stata anticipata e amplificata sui canali social della trasmissione e su profili degli stessi attivisti: clip, estratti e post hanno raggiunto rapidamente migliaia di visualizzazioni e commenti. La Freedom Flotilla ha pubblicato dichiarazioni ufficiali mentre su Instagram e Facebook compaiono spezzoni dell’intervento di Fullone che confermano la versione data in studio; i media tradizionali hanno rilanciato i passaggi più salienti. La diffusione sui social ha innescato reazioni a catena, tra solidarietà, critiche e richieste di verifiche indipendenti. 
La testimonianza di Vincenzo Fullone, attivista della Freedom Flotilla, arrestato dal governo israeliano: "Io sono tornato con le mie gambe ma altri no, hanno rapito il pediatra di Gaza, perchè? Io ho chiesto la sua liberazione, non la mia"#ÈsempreCartabianca pic.twitter.com/VYY3WhVTi7
— È sempre Cartabianca (@CartabiancaR4) October 21, 2025
Le questioni legali e diplomatiche aperte
Le affermazioni di Fullone sollevano interrogativi che vanno oltre la cronaca televisiva: quali garanzie sono state applicate durante le detenzioni? Gli atti denunciati rientrano nelle pratiche utilizzate dalle autorità incaricate dell’intercettazione? E quale ruolo hanno esercitato le ambasciate e le istituzioni internazionali nel tutelare i diritti degli attivisti? Esperti legali e rappresentanti delle organizzazioni pro-flotilla chiedono ora inchieste chiare e trasparenti. 
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Cosa resta da verificare: richieste di chiarimento e inchieste indipendenti
Dopo la diretta, Governo e ONG sono chiamati a dare risposte: verifiche sui fatti, ricostruzione delle modalità di detenzione e un monitoraggio internazionale delle condizioni degli attivisti. La Freedom Flotilla chiede garanzie e accuse di abuso vengono ribadite in comunicati ufficiali; le autorità israeliane — per parte loro — hanno più volte sostenuto che le operazioni sono state condotte nel rispetto della legge, citando necessità di sicurezza. Resta dunque aperta la partita delle prove, dei video e delle testimonianze che dovranno essere confrontate e valutate.