
“Perché Meloni é una…”. Landini rilancia, di nuovo contro la premier – Il confronto tra Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si riaccende sotto i riflettori di Realpolitik, trasmissione in onda su Rete 4. Al centro della polemica, ancora una volta, la definizione di “cortigiana” attribuita alla premier da parte del sindacalista, che ha suscitato un acceso dibattito nel panorama politico italiano delle ultime settimane.

“Perché Meloni é una…”. Landini rilancia, di nuovo contro la premier
La tensione tra sindacato e governo è esplosa a seguito della visita ufficiale della presidente del Consiglio negli Stati Uniti e dell’incontro con Donald Trump. Secondo Landini, questo episodio rappresenta “un atto di sudditanza politica e culturale” nei confronti dell’ex presidente americano. Da quel momento, il clima tra le due parti si è fatto particolarmente teso, con il leader della Cgil che sceglie di non ritrattare le proprie dichiarazioni, ma di ribadirne il significato.


Landini: “Meloni cortigiana? Ho chiarito subito”
“Meloni cortigiana? Io l’ho detto perché era lì a far parte di una corte a omaggiare il re Trump, l’imperatore di turno. Ecco perché l’ho detto. Io quella cosa lì l’ho detta in diretta e in diretta ho chiarito. Ho trovato singolare che poi sia uscita 48 ore dopo, perché nel momento in cui ho detto quella cosa, proprio perché poteva essere interpretata male, ho chiarito”. Nessuna retromarcia da parte di Landini, che non avanza scuse e conferma la sua posizione.
Nel corso dell’intervista, Landini ha colto l’occasione per criticare l’atteggiamento del governo verso le manifestazioni di piazza, sottolineando che queste ultime rappresentano “un pezzo importante del Paese”. “Meloni secondo me continua a fare un errore – ha proseguito il sindacalista -. Io in quelle piazze ci sono stato ed erano trasversali, per me c’era anche gente che ha votato per lei. La presidente sta sottovalutando quello che è avvenuto”. Secondo il segretario generale della Cgil, le proteste sono espressione di un disagio diffuso che il governo dovrebbe riconoscere e rispettare.
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