Ieri sera, durante la puntata di “Non è l’Arena”, il conduttore Massimo Giletti ha mandato in onda un vecchio filmato di Giulietto Chiesa, famoso giornalista morto il 26 aprile 2020. Era il 2015, il conflitto russo-ucraino era appena iniziato con l’occupazione della Crimea, ma Chiesa fu profetico. Il giornalista, infatti, si spinse oltre in quell’occasione, dicendo: “È l’inizio della terza guerra mondiale“. (Continua dopo la foto…)
Chi era Giulietto Chiesa
Giulietto Chiesa è stato un famoso giornalista, nato il 4 settembre 1940 ad Acqui Terme, in provincia di Alessandria, e morto il 26 aprile 2020. Da sempre comunista e filo-sovietico, è stato corrispondente da Mosca per “La Stampa” e “L’Unità”. Chiesa divenne famoso per l’irriverenza nel raccontare la vita quotidiana nell’URSS. L’agenzia sovietica TASS ne chiese la rimozione, ma Berlinguer rifiutò. È stato inoltre uno dei più importanti criminologi degli anni della glasnost e perestrojka di Gorbaciov. Nel 2003-2004 è tornato in politica, venendo eletto al Parlamento europeo. Ha inoltre per anni tenuto un blog sul sito del “Fatto Quotidiano”. Un suo post successivo agli attentati del 2016 a Bruxelles, nel quale sostiene l’ipotesi della presenza di una “cabina di regia”, ha provocato l’esplicita presa di distanze da parte del direttore Peter Gomez, che ha definito le tesi presentate nell’articolo come “strampalate”. (Continua dopo la foto…)
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“Non è l’arena”, la profezia di Giulietto Chiesa
Nella puntata di ieri sera di “Non è l’arena“, programma condotto da Massimo Giletti su La7, è stato mandato in onda un filmato riguardante Giulietto Chiesa. Era il 2015 e il famoso giornalista fu profetico riguardo alla guerra tra Russia e Ucraina. Egli infatti dichiarò: “Penso che noi siamo alla vigilia della guerra, di una grande guerra. Quello che sta accadendo sotto ai nostri occhi è – come qualcuno ha già detto – l’inizio della terza guerra mondiale”.
Chiesa, inoltre, dichiarò di non essere fiducioso circa la possibilità di fermare il conflitto e a tal proposito aggiunse: “Possiamo fermarla, forse, ma credo che ci siano delle ragioni molto pressanti e che la probabilità che si compia è molto più alta di quella di evitarla”. Il giornalista, poi, diede una sua personale interpretazione di quello che sarebbe stato l’attacco russo: “La crisi in Ucraina, sarò sintetico, non è una semplice crisi, è l’inizio dell’offensiva degli Stati Uniti d’America, e dell’Europa che ci ha creduto, contro la Russia”.