
Raz Degan e il triangolo con Paola Barale e Gianni Sperti
Il momento più acceso dell’intervista è arrivato quando Francesca Fagnani ha affondato il colpo con una delle sue classiche provocazioni, citando una vecchia dichiarazione della Barale: “Paola disse qua che un uomo che si definisce libero e poi tradisce, è uno sfigato”, ha ricordato, tendendo la trappola. A quel punto, la risposta di Raz Degan è stata fulminea e tagliente: “Ma scusa, era sposata prima di conoscermi, no? Come definisce lei?” ha detto l’attore a Fagnani. Una domanda, più che una risposta, che insinua un dubbio clamoroso. Il riferimento sembrerebbe all’epoca in cui Barale era ancora legata a Sperti. La cronologia, ora, sembra più sfumata che mai. Ma non è finita qui.

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Il siparietto si è fatto ancora più teso quando la conduttrice ha ribattuto con tono incredulo: “Ma scusi? Avete sempre detto che vi siete messi insieme dopo che era finita. Come ha fatto a rapirla a Sperti?” Una domanda che avrebbe messo in difficoltà chiunque, ma Raz, con l’aria del lupo solitario, ha elegantemente glissato: “Non lo so, non voglio entrare in questa storia ma nessuno è perfetto.”
Un botta e risposta che lascia aperti più interrogativi che risposte, facendo balenare l’ipotesi di una sovrapposizione tra la fine del matrimonio con Gianni Sperti e l’inizio della storia con l’attore israeliano. Eppure, ancora una volta, il mistero resta sospeso nell’aria, come tutto ciò che riguarda Raz Degan.

Raz Degan, Cindy e una vita tra brahmacharya e allucinogeni
Oggi Degan ha voltato pagina: è legato a Cindy, la compagna che definisce con affetto e ammirazione. E il suo stile di vita, come sempre, va ben oltre gli schemi. Da oltre 20 anni pratica la brahmacharya, filosofia orientale che implica rapporti sessuali senza eiaculazione:
“Certo, ogni tanto qualcosa esce però…”.
La Fagnani lo incalza anche su un passato burrascoso tra blitz della polizia, accuse infondate e presunti eccessi. “Ci sono piombate addosso venti macchine”, racconta, riferendosi a un famoso episodio di cronaca durante gli anni con la Barale. Lui nega ogni addebito: “Erano tutte invenzioni, abbiamo denunciato e vinto”.
E poi c’è l’episodio al limite del western: “Ho legato un paparazzo a un albero”, rivela, ridendo. Un gesto da film, che però è successo davvero. Come la sua visione alternativa del concetto di droga: “Dipende da cosa si intende per droga. Alcune sono medicina, altre sono tabù”.