Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

Piersilvio, bruttissima notizia: sta crollando tutto!

Studio televisivo Mediaset con conduttori e pubblico

La stagione autunnale si sta rivelando particolarmente complessa per Rete 4, , un tempo simbolo della televisione d’opinione targata Mediaset. I dati di ascolto parlano chiaro: calo generalizzato per i talk show politici, da Quarta Repubblica di Nicola Porro a Dritto e Rovescio di Paolo Del Debbio. Persino Fuori dal Coro di Mario Giordano, storico punto di forza della rete, mostra segni di affaticamento.
Il cosiddetto “retequattrismo” — uno stile televisivo fatto di dibattiti accesi, polarizzazione e schieramenti — sembra ormai in crisi. La concorrenza si fa più agguerrita, il pubblico cambia gusti, e Rete 4 rischia di perdere la sua identità storica.

Leggi anche:

Primo piano dei conduttori Mediaset durante una diretta

I numeri del crollo e i programmi sotto accusa

Le serate di Rete 4 non riescono più a imporsi nel prime time. Quarta Repubblica fatica a superare le aspettative del lunedì, È sempre Cartabianca di Bianca Berlinguer non decolla, e Dritto e Rovescio si mantiene su livelli inferiori rispetto alle scorse stagioni. Persino Fuori dal Coro non riesce più a replicare il successo delle sue puntate più virali.
L’unico programma stabile resta Quarto Grado di Gianluigi Nuzzi, che mantiene la sua nicchia di pubblico grazie alla formula investigativa e alla scelta di evitare la politica. Un segnale chiaro: il pubblico non vuole più solo scontro e dibattito, ma cerca contenuti più narrativi e meno schierati.

Il fattore politico e la perdita di appeal

Per anni, il punto di forza di Rete 4 è stato il confronto politico acceso, ma oggi il contesto è cambiato. Il governo Meloni gode di ampia stabilità e le opposizioni non riescono a creare un vero contraltare. Senza tensione politica, anche i talk più rodati perdono mordente.
Il risultato è una rete che appare spenta, incapace di sorprendere o indignare. Gli argomenti internazionali — come la guerra in Ucraina o la crisi in Medio Oriente — vengono trattati senza lo stesso vigore di un tempo. E il pubblico, abituato al ritmo veloce dei social e delle piattaforme digitali, si disaffeziona.

Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva

Successiva
Pagine: 1 2
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure