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“Se l’Iran…”: D’Alema, l’annuncio in diretta spiazza tutti. Lily Gruber di sasso (VIDEO)

D'Alema Gruber Iran atomica

News Tv. Massimo D’Alema rompe il silenzio e interviene su uno dei fronti più caldi della geopolitica: il rischio di guerra tra Israele e Iran, il ruolo degli Stati Uniti e dell’Europa. L’ex premier, ospite a Otto e mezzo su La7, non risparmia critiche a Trump, punta il dito su Netanyahu e ammonisce l’Occidente. Poi, il commento sul governo Meloni.

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“Trump ha sabotato la pace con l’Iran, la sua è una responsabilità gravissima”

L’intervento di Massimo D’Alema parte dalla questione che domina il dibattito internazionale: un possibile intervento militare americano a fianco di Israele nel conflitto con l’Iran. L’ex premier non ha dubbi sulla confusione che regna a Washington: «Penso che forse neanche Trump sa se combatteranno al fianco di Israele. Lui stesso ha detto che nessuno sa cosa farà». Per D’Alema, però, il nodo cruciale è un altro: il fallimento della diplomazia. Ricorda il negoziato con Teheran che aveva portato alla sospensione del programma nucleare iraniano, poi cancellato dall’amministrazione Trump. «Fu Trump a sabotarlo, una responsabilità gravissima. Non possiamo dimenticarlo», afferma.

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D’Alema: “Se l’Iran avesse la bomba, la guerra non ci sarebbe”

D’Alema non si limita a denunciare il passato: pone una riflessione provocatoria ma lucida. «Se l’Iran avesse la bomba nucleare non ci sarebbe la guerra, basti pensare alla Corea del Nord. Questo farà pensare a molti Paesi che avere l’atomica sia l’unico modo per non essere bombardati».

L’ex presidente del Consiglio critica l’idea di cambiare i regimi con la forza: «Ho l’impressione che fare la guerra a chi non è democratico sia qualcosa di irrealistico. Non possiamo bombardare tutti quei Paesi che non sono democrazie. Sotto le bombe alla fine prevalgono le posizioni più radicali. I regimi cambiano quando c’è capacità di cambiare nella società, non per le bombe. Basti guardare l’Afghanistan, bel risultato». E sulla strage a Gaza, D’Alema denuncia un silenzio assordante: «È incomprensibile la censura informativa su Gaza. E come ha potuto Israele toccare certi picchi di violenza e barbarie?».

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