
News tv. Sempio, la cimice in auto svela tutto: l’intercettazione a “Le Iene” – Un vecchio nastro, riemerso dagli archivi, torna a gettare ombre su uno dei delitti più enigmatici della cronaca italiana. Frasi sussurrate in auto, numeri che oscillano tra i tremila e i cinquemila euro, timori di controlli bancari. Sono brandelli di conversazioni che, a distanza di anni, assumono un peso diverso, soprattutto alla luce delle indagini aperte a Brescia sull’ex pm di Pavia Mario Venditti, oggi indagato per corruzione in atti giudiziari. Il servizio de Le Iene, a firma di Alessandro De Giuseppe, ha riacceso l’interesse sul ruolo di Andrea Sempio e sulla sua famiglia. Una pista che era stata ventilata già in passato ma che ora, con la scoperta di intercettazioni compromettenti, appare ancora più delicata.

Sempio, la cimice in auto svela tutto: l’intercettazione a “Le Iene”
Il materiale, risalente al 2017, arriva da una cimice nascosta nell’auto di Giuseppe Sempio e di sua moglie Daniela Ferrari, genitori di Andrea. All’epoca, l’indagine a carico del giovane stava per essere archiviata. Le registrazioni svelano dialoghi che ruotano attorno a un problema ben preciso: come muovere migliaia di euro senza lasciare tracce. «Posso fare un assegno di 3/4mila euro», dice il padre. La moglie replica: «E poi?». Da lì parte una conversazione fatta di ipotesi, timori e suggerimenti. La madre propone: «Se 4mila euro te li dà, gli fai un assegno di 3mila euro all’Andrea, lo va a cambiare lui. 3mila euro glieli danno se cambia un assegno». In un altro passaggio, Ferrari suggerisce di fare un assegno da 5mila euro, da depositare immediatamente: «Gli danno subito i contanti». Ma il padre obietta: «Poi la rintracciabilità arriva a lui…». La risposta è glaciale: «Fa niente, dirà che sono soldi che gli hai dato tu».
Per gli inviati de Le Iene, quelle parole lascerebbero intendere la necessità di reperire contanti per “pagare qualcuno”. Un’ipotesi che getta un’ombra pesante sulla gestione della vicenda giudiziaria.

L’incontro con l’avvocato Lovati
Il servizio di Italia 1 ricostruisce anche un incontro, avvenuto nel febbraio 2017, tra Andrea Sempio, il padre e l’avvocato Lovati. Subito dopo, i due uomini aggiornano Daniela Ferrari con una telefonata: «Ci ha detto che gira voce che sia in fase d’archivio». Poco tempo dopo, il padre rilascia un’intervista pubblica in cui dichiara: «Se avessi saputo che Andrea ha ucciso Chiara Poggi l’avrei portato dai carabinieri». Una frase che, anziché chiarire, alimenta nuove domande. Perché sottolineare una possibilità del genere? E soprattutto, a chi erano destinati quei soldi discussi nelle intercettazioni?
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