L’eredità a rischio: “Senza una linea europea, prevarrà l’asse USA”
Secondo il filosofo, l’elezione del successore di Francesco potrebbe segnare una svolta conservatrice: “Se non ci sarà una posizione europea compatta per proseguire la linea di Bergoglio, il clero anglosassone e americano sarà determinante nell’imporre una figura moderata”. Una figura che, teme Cacciari, potrebbe abbandonare i grandi temi globali che Bergoglio aveva messo al centro del suo magistero: la giustizia sociale, il dramma dei migranti, la crisi dei diritti umani e la necessità di una diplomazia multilaterale. “Questo renderà ancora più difficile affrontare le grandi questioni, perché mancherà la voce di Bergoglio: l’unica politicamente ragionevole e autorevole”, ha concluso. (Continua dopo le foto)

Un’eredità anche laica, oltre la fede
Nel suo intervento, Cacciari ha anche voluto sottolineare che la forza del messaggio di Francesco non risiedeva solo nella sua fede, ma in una struttura di pensiero profondamente razionale. “Naturalmente era una voce mossa dalla sua fede cristiana, ma, al di là di questo, incarnava una posizione del tutto laica, dal punto di vista dei principi e dell’ordine logico delle argomentazioni”. Un richiamo forte alla natura universale e umanistica del pontificato di Francesco, capace di parlare a credenti e non, di costruire ponti tra popoli e di difendere la dignità umana come valore assoluto, in un contesto internazionale sempre più frammentato e violento.