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È allarme sui conti correnti bancari: cosa sta succedendo

Aumenta l’allarme sui conti correnti bancari. I risparmi degli italiani potrebbero non essere al sicuro, soprattutto con l’aumento dell’inflazione. Come si può correre ai ripari? Qual è l’alternativa al deposito del denaro in banca? In questo articolo vi spieghiamo nei dettagli quale sarebbe l’allarme attualmente in circolo per i conti correnti bancari. (Continua dopo la foto…)

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È allarme sui conti correnti bancari

Cresce l’allarme sui conti correnti bancari. Un tempo si depositavano i soldi in banca perchè a casa non erano al sicuro. Adesso, invece, sembrano non essere al sicuro nemmeno in banca. La pandemia di Covid-19, poi la guerra tra Russia e Ucraina e l’inflazione cresce sempre di più alle stelle. Anche per questo motivo, i soldi depositati in banca sembrano non essere più al sicuro. Cosa sta succedendo? E cosa possiamo fare per evitare che i nostri risparmi non siano in pericolo? (Continua dopo la foto…)

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Cosa sta succedendo

Nonostante la pandemia di Covid-19 e la guerra tra Russia e Ucraina, i conti correnti sarebbero diventati il nuovo “tesoretto” degli italiani. Le riserve e i risparmi di famiglie e imprese italiane continuano a crescere. Da maggio 2021 a maggio 2022 si stima che il totale delle somme lasciate in banca dalla clientela privata è cresciuto di oltre 105 miliardi di euro. Il saldo totale dei conti correnti e dei depositi ammonta a 2.101 miliardi di euro, in aumento di oltre il 5% rispetto ai 1.995 miliardi di un anno fa. Sono questi i dati principali di un’analisi del Centro studi di Unimpresa. Su questi numeri, però, pesano i rischi legati alla crescita costante dell’inflazione, che riduce sensibilmente il potere d’acquisto dei risparmi infruttiferi.

Il presidente onorario di Unimpresa, Paolo Longobardi, ha sottolineato: “Per far ripartire i consumi delle famiglie e gli investimenti delle imprese servirebbe fiducia, ma le tensioni nella maggioranza e l’ormai conclamata crisi di governo rappresentano un freno clamoroso per la ripresa e, allo stesso, favoriscono gli atteggiamenti conservativi. Ci stiamo avvitando in una spirale negativa e la prospettiva della recessione nel 2022, purtroppo, è sempre più realistica”.

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