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Angela Celentano, la ragazza sudamericana è davvero lei? Le parole dell’avvocato della famiglia

“Mattino Cinque” riparte dal giallo di Angela Celentano, la bimba scomparsa all’età di 3 anni sul Monte Faito il 10 agosto 1996, durante una gita di famiglia. Sono passati 26 anni dalla scomparsa della ragazza che ora ha 29 anni. I genitori e le sorelle di Angela però non si arrendono e stanno facendo di tutto per trovarla. Una nuova pista sembra aver riacceso la speranza: una ragazza che vive in Sud America.

La segnalazione è la risposta alla foto segnaletica di Angela

Lo scorso 10 agosto, in occasione del 26eismo anno dalla scomparsa di Angela, la famiglia ha fatto realizzate un’elaborazione al computer del volto di Angela oggi. L’immagine è stata realizzata dall’associazione Missing Angels, con sede in Florida, negli Stati Uniti. Per ricostruire le sembianze di Angela, gli esperti hanno incrociato i tratti somatici dei genitori e delle due sorelle di Angela con le sue foto da bambina. E tra le tantissime segnalazioni arrivate di persone che potrebbero essere lei, ce n’è una che sembra la più plausibile. Si tratta di una ragazza che vive in Sud America, che non ha soltanto l’aspetto di Angela ma tante altre cose in comune.

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Le parole del legale della famiglia Celentano

L’avvocato Luigi Ferrandino, che da anni assiste la famiglia Celentano, ha parlato a “Mattino Cinque” spiegando a che punto sono le ricerche. “Ora vanno fatti tutti gli accertamenti necessari, perché noi di questa ragazza conosciamo tutto e dobbiamo verificare se i dati acquisiti sono utili per giungere a una conclusione. Ovviamente il risultato finale è l’acquisizione del liquido biologico per ricavarne il Dna, che con gli strumenti attuali darebbe una risposta quasi assolutamente certa”.

Il test del DNA dunque è l’ultimo tassello per capire se la ragazza è veramente Angela. “Abbiamo scelto di fare delle indagini senza passare attraverso le autorità giudiziarie italiana e del Paese interessato perché l’attività privata è più rapida e non necessita di autorizzazioni necessarie alla magistratura”, conclude il legale.

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