La pandemia in Italia, dopo un boom di contagi nel mese di Gennaio, sembra che stia rallentando. Molto probabilmente la campagna vaccinale sembra iniziare a dare i suoi frutti, soprattutto dopo la dose booster. Ora in molti si chiedono se sarà necessario ricorrere ad una quarta dose. Giorgio Palù, presidente del consiglio di amministrazione dell’Aifa, l’agenzia del farmaco italiana, intervistato dal Corriere della Sera ha spiegato che “è presto per dire se il Covid-19 sia in via di esaurimento”. Poi ha parlato anche di un’eventuale nuova dose e delle terapie Covid in arrivo. (Continua a leggere dopo la foto)
Covid, quarta dose e terapie in arrivo: parla l’esperto Giorgio Palù
Intervistato dal Corriere della Sera, Giorgio Palù, presidente del consiglio di amministrazione dell’Aifa, ha spiegato che “è presto per dire se il Covid-19 sia in via di esaurimento”, aggiungendo che “non c’è area del globo dove vivano comunità isolate non raggiungibili dal virus, non vaccinate o immunizzate in seguito all’infezione naturale”. Per questo la guerra “non possiamo dichiararla vinta”. Sulla nuova durata del Super Green Pass per chi ha ricevuto la terza dose, l’esperto ha dichiarato che: «Illimitato è, dal punto di vista lessicale, un termine improprio. Non si può intendere che il booster conferisce una protezione persistente nel tempo. È più corretto parlare di validità prorogata al momento sine die». Poi su un eventuale quarta dose ha aggiunto: «Siamo in attesa di dati raccolti sul campo circa la durata della protezione vaccinale e la qualità e alla persistenza della risposta immunitaria. È quindi possibile che vengano utilizzati altri richiami magari il prossimo autunno con un vaccino polivalente e aggiornato, se si conferma l’attuale calo della curva epidemica». (Continua a leggere dopo la foto)
Variante Omicron
Giorgio Palù sulla nuova variante Covid ha dichiarato: «Omicron presenta il più elevato numero di mutazioni finora riscontrate nel Sars-Cov-2. Inoltre è capace di evadere la risposta anticorpale innescata da vaccino e infezione naturale e di resistere all’efficacia terapeutica della maggior parte degli anticorpi monoclonali. Ha però acquisito anche nuove mutazioni che la renderebbero incapace di fondersi efficacemente con le cellule del polmone e causare polmoniti gravi. Ma non si può ancora etichettarla come un banale raffreddore, specie nei soggetti fragili e non vaccinati». Potrebbero esserci nuove varianti? Palù ha affermato che “non è da escludere” che il virus possa sorprenderci ancora, “sebbene una reversione genetica sembra poco conciliabile col programma evolutivo del Sars-Cov-2, la cui persistenza nella specie umana le è garantita da una ridotta virulenza”.