È stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, ma Massimo Bossetti è deciso a provare tutta la sua innocenza: per questo adesso chiede di indagare Letizia Ruggeri, cioè la pm che ha seguito il suo caso, perché, a detta sua, i campioni biologici che lo hanno accusato non sono stati conservati in maniera adeguata. (continua a leggere dopo le foto)
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Svolta nel caso di Yara Gambirasio: si riaccendono speranze per Massimo Bossetti
Per la Cassazione Massimo Bossetti è l’assassino di Yara Gambirasio. A dirlo sarebbe il Dna trovato sul corpo della 13enne di Brembate. Eppure, le 54 provette contenenti la traccia biologica mista di vittima e carnefice, spostati dal frigorifero dell’ospedale San Raffaele di Milano all’ufficio Corpi di reato del tribunale di Bergamo, potrebbero riaccendere le speranze dell’uomo detenuto a Bollate e creare imbarazzo al pubblico ministero Letizia Ruggeri. Bossetti non demorde, continua a dichiararsi innocente. L’uomo dice di non avere nulla a che fare con la morte della piccola Yara. Ricorderete tutti il caso della ragazzina di 13 anni di Brembate di Sopra scomparsa il 26 novembre del 2010. Gli ultimi ad averla vista viva le persone che erano presenti nella palestra del suo paesino di montagna dove si allenava. (continua a leggere dopo le foto)
Al centro le 54 provette con le tracce biologiche della 13enne e del suo assassino
Al centro oggi ci sono le 54 provette con le tracce biologiche miste di Yara e del suo assassino. «Dovevano essere conservate al freddo a meno 80 gradi», spiegano gli avvocati di Bossetti tra cui c’è Claudio Salvagni, «per evitare lo scongelamento e il conseguente deterioramento». Invece sono state spostate dall’ospedale San Raffaele di Milano all’ufficio Corpi di reato del tribunale di Bergamo: e proprio quel viaggio potrebbe ora ribaltare tutto. (continua a leggere dopo le foto)
Cosa chiede Massimo Bossetti
Come scrive Chiara Osmetti su «Libero Quotidiano» “è una questione di date: il 26 novembre 2019 Salvagni chiede l’accesso ai campioni di Dna per esaminarli, ottiene l’autorizzazione ma non sa che, nel frattempo, la pm Ruggeri ha chiesto di spostarli, cosa il 21 novembre. Ma a Bergamo le provette arrivano appena il 2 dicembre, dodici giorni dopo. Cosa è avvenuto?”. Bossetti sollecita un’indagine denunciando Letizia Ruggeri. Il detenuto chiede di far luce anche sulle posizioni di Giovanni Petillo che accusa di «frode processuale e distruzione dolosa dei reperti». Dichiarazioni pesantissime. E la strada per domandare la revisione del processo di Bossetti è ancora tutta in salita. Leggi anche l’articolo —> Lady Diana ha una figlia segreta? Ecco la verità dietro questa storia