Il caso di Liliana Resinovich rimane tutt’oggi avvolto nel mistero. Non ci sono indagati, e non si è nemmeno sicuri che si tratti di omicidio. La criminologa Anna Vagli in un’intervista su Fanpage.it, ha definito il giallo come “una soap dai confini noir” dove gli altri due protagonisti sono il marito Sebastiano Visintin e l’amico speciale Claudio Sterpin, ciascuno con un alibi di ferro. Le indagini dunque proseguono per sequestro di persona a carico di ignoti. Intanto spuntano dei nuovi indizi che riguardano il giorno della sparizione di Liliana: se questi venissero confermati, di sicuro si avrebbe una svolta sul caso.
Liliana Resinovich: un caso avvolto nel mistero
Il corpo della vittima è stato ritrovato lo scorso 5 gennaio in un boschetto. Non si sapeva più dove fosse la donna da un mese prima del ritrovamento del cadavere. Nessun segno di violenza sul corpo della di Liliana Resinovich, né Dna maschile riconducibile ai due uomini a lei vicini sugli oggetti rinvenuti accanto al cadavere. Gli esami tossicologici hanno escluso l’assunzione di sostanze da parte della vittima. Ci sono ancora troppe domande senza risposte e probabilmente la procura di Trieste darà una proroga alle indagini per chiarire i troppi dubbi. Le ricerche che Liliana faceva dal telefonino hanno messo in chiaro una cosa: il marito ha mentito.
Leggi anche: “Quarto grado”, i casi della puntata di stasera venerdì 3 giugno
Morte Liliana Resinovich: ipotesi Anna Vagli
Liliana aveva fatto alcune ricerche con il telefono legate alle modalità di divorzio e all’affitto di un monolocale. La donna insomma pare che volesse separarsi dal marito Sebastiano. Nella cronologia delle ricerche di Liliana però, non appare alcuna ricerca in merito alle modalità suicidarie o sul come procurarsi una morte per soffocamento. Dai suoi messaggi inoltre sarebbe emersa una progettualità con Claudio Sterpin del tutto distante dall’ipotesi di un gesto estremo.
La criminologa Anna Vagli ha sottolineato il fatto che Sebastiano avrebbe mentito “almeno su di un punto: la sua relazione con Liliana Resinovich non era né simbiotica né idilliaca, ma era ormai arrivata al capolinea da tempo. E lui non poteva che esserne consapevole”. Il marito inoltre il pomeriggio della scomparsa di Lilly avrebbe ignorato le continue telefonate dell’amico Claudio sul cellulare, fino a bloccarne il contatto. Un altro dubbio sollevato avrebbe a che fare con il giallo del contapassi del cellulare: Liliana Resinovich è realmente uscita mai dalla sua abitazione? “Da tale angolo di visuale, se venisse provato che Liliana Resinovich non è mai uscita dalla abitazione quella mattina, le indagini prenderebbero immediatamente un’altra piega”, ha affermato la Vagli.