In Italia c’è l’usanza di conservare gli alimenti all’interno dei fogli di alluminio o addirittura cuocere alcune pietanze, come il pesce, all’interno di esso. In altri paesi invece, come Germania, Francia, Regno Unito e Belgio, hanno addirittura vietato l’uso dei fogli di alluminio a contatto con i cibi. Ad oggi, non ci sono prove scientifiche in termini di pericolosità e danni alla salute, ma di recente è stato lanciato un serio allarme. In questo articolo vi sveliamo tutti i dettagli. (Continua dopo la foto…)
Conservare i cibi nell’alluminio fa male?
Siamo sicuri che la maggior parte di voi che state leggendo questo articolo avete l’abitudine di conservare i cibi dentro i fogli di alluminio. Alcuni con essi cucinano addirittura il pesce al cartoccio. Ad oggi non ci sono prove scientifiche che accertino la dannosità dell’alluminio, ma ci sono alcuni paesi, come Germania, Francia, Regno Unito e Belgio, dove è stato addirittura vietato l’uso dei fogli di alluminio a contatto con i cibi. L’allarme è abbastanza serio: i cibi, una volta entrati a contatto con recipienti o fogli di alluminio, potrebbero assorbire minime quantità di metallo. L’assorbimento di alluminio da parte dell’organismo può causare problemi alle ossa. Le donne in gravidanza sono le più esposte a questo rischio: l’alluminio infatti, superando la placenta, può raggiungere il cervello del feto. Ma allora l’alluminio va usato o no? Di seguito vi riportiamo l’allarme lanciato da alcune associazioni. (Continua dopo la foto…)
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L’allarme
Secondo quanto riporta l’EFSA (European Food Safety Authority), i cibi, una volta entrati in contatto con recipienti o fogli in alluminio, potrebbero assorbire minime quantità di esso attraverso il calore. Per l’Università Americana di Sharjah e l’Istituto del petrolio di Abu Dhabi, invece, l’alluminio passerebbe non per via del calore ma a causa degli alimenti acidi conservati o cotti. Sarebbero dunque più esposti a rischi alimenti come agrumi, pomodoro, aceto ed anche sale e spezie.
L’assorbimento di alluminio da parte dell’organismo può causare problemi alle ossa. Le donne in gravidanza sono le più esposte a questo rischio dato che l’alluminio, superando la placenta, può raggiungere il cervello del feto.
Altre ipotesi riguardano la possibilità di un collegamento tra l’alluminio e l’Alzheimer, l’infertilità ed alcune tipologie di cancro. Ad oggi, però, non c’è ancora nessuna prova scientifica che conferma tali ipotesi. L’ATSDR (Agenzia per le Sostanze Tossiche e la Registrazione delle Malattie) ha dichiarato che siamo tutti soggetti all’azione dell’alluminio, seppure a livelli bassi. Esso, infatti, è presente nell’acqua, nell’aria, negli alimenti e nel suolo. Un’eventuale tossicità e rischio di malattia potrebbero insorgere quando l’esposizione al metallo è elevata.