
Personaggi Tv, chi l’avrebbe mai detto che il pomeriggio di Rai1 si sarebbe trasformato in una vera e propria arena? E per giunta con Alberto Matano, solitamente sobrio, come protagonista. A Napoli, una storia dai contorni drammatici ha scosso il pubblico de La Vita in Diretta: una giovane donna perseguitata dal padre per la sua identità sessuale. Ma il vero colpo di scena arriva in diretta: Alberto Matano non ci sta e sbotta davanti alle telecamere. Impossibile non restare incollati allo schermo!
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Alberto Matano, furia a “La Vita in Diretta” dopo il servizio choc
La vicenda è di quelle che lasciano il segno: arresto, minacce, e una lunga serie di episodi da brivido. Un padre che non accetta la figlia lesbica e che, secondo le ricostruzioni, avrebbe tentato persino di sfondare la porta di casa della madre della ragazza. Ma non è tutto: pare che l’uomo non sia nuovo a simili gesti, anzi, in passato la giovane aveva già sporto denuncia per aggressioni e intimidazioni. Se pensavate che le soap avessero trame esagerate, qui la realtà le supera alla grande!
Curiosità: la ragazza, coraggiosissima, ha raccontato tutto agli inquirenti già mesi fa. “Mi pedinava, mi rubava i soldi, mi umiliava e picchiava, un incubo durato anni”. Un vero e proprio film dell’orrore domestico, con un padre degno di un villain da Oscar. E il coraggio di denunciare? Da applausi a scena aperta!
Ma c’è di più. Durante La Vita in Diretta è andato in onda il servizio che ha fatto esplodere la rabbia (giustissima) di Alberto Matano. Il conduttore ha spiazzato tutti con un monologo che è già virale: “Questa ragazza che dice: ‘Sono cresciuta credendo di essere un errore. Adesso ho compreso che non è così’. Pensate a cosa possono portare certe violenze subite. Per fortuna però qualcuno nella famiglia l’ha compresa e l’ha accolta. Ringrazio il mio inviato per come ha trattato il caso ed è stato vicino alla ragazza. Io mando un abbraccio a questa ragazza dicendo che nessuno di noi è un errore. Quando c’è l’amore, nessuno si può permettere di giudicare, meno che mai di aggredire o di minacciare. Voglio dirti che sei sulla buona strada e soprattutto non sei da sola”.
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